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ottobre 2015 -
Quando si prendono decisioni a dir poco “irrazionali” e senza valutare
le condizioni ambientali, si va incontro alla protesta e alle contestazioni.
Posizionare un nuovo centro di accoglienza tra due scuole non è
certo una scelta saggia e chi l’ha presa dovrebbe riflettere attentamente
sulle sue capacità decisionali. Tiburtino III è spaccato
su come portare avanti la contestazione ma è sufficientemente
unito nel considerare quantomeno scellerata questa decisione. La protesta
si è spostata ieri da via del Frantoio a viale Manzoni, nel
piazzale antistante il Dipartimento alle Politiche Sociali del Comune
di Roma. È stata portata avanti in maniera civile ma l’assessore
Danese non ha ricevuto la delegazione.
Intanto
il quartiere discute vivacemente sulla questione e la frattura fra
i residenti ha avuto come risultato l’annuncio delle dimissioni di
Massimo Lucidi da Presidente del Comitato di Quartiere fatto attraverso
un post Facebook: “Per quanto riguarda il comitato di quartiere
sto ratificato le dimissioni a chi di dovere in modo che si possano
fare nuove elezioni con persone diverse. Dalla mia breve esperienza
vi posso garantire che ne servono almeno una quindicina in modo di
essere intercambiabili e supportare decentemente questo quartiere.
Chi fosse interessato me lo faccia sapere. Si stilerà una lista
da presentare a tutti in modo che si conoscano i partecipanti. Per
il resto come già detto per il periodo che la Croce Rossa rimarrà
nel nostro quartiere si porteranno avanti i progetti del ‘banco alimentare’
per aiutare i poveri e gli anziani ad avere cibo a sufficienza per
il loro bisogno, si cercherà di fare uno screening gratuito
per gli stessi per pressione e glicemia e se avete qualche ora a disposizione
si cercherà di aiutarli nelle loro difficoltà quotidiane,
ossia portarli a fare spesa, analisi, piccoli lavori alle case ed
anche un po’ di compagnia. Se siete interessati a queste cose fatemi
sapere...tiburtino non si deve fermare solo e soltanto alla questione
immigrati e transitanti...e sopratutto deve tornare ad essere un quartiere
unito altrimenti non si va da nessuna parte.”
Antonio
Barcella
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