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ottobre 2015 -
Si è svolto questa mattina presso l’istituto comprensivo di
viale Santi a Colli Aniene un incontro sul tema “Docenti
consapevoli, genitori responsabili, tutela dei minori”:
cosa fare e come difendersi dalle insidie del web e dagli episodi
di bullismo che ne possono derivare. Questa prima sessione era riservata
alla partecipazione dei ragazzi che frequentano l’istituto e i loro
docenti; una seconda sessione aperta ai genitori è prevista
per il pomeriggio. La Dirigente Scolastica Anna Fiorani ha accolto
i presenti con un caloroso benvenuto ed ha lasciato la parola alla
dr.ssa Iside Castagnola responsabile del progetto Corecom Lazio che
ha esordito ricordando che “Internet è stata una delle
scoperte più strabilianti di questo secolo e gli studenti sono
molto più bravi dei loro genitori nella navigazione web. Come
Corecom dobbiamo vigilare sui vostri diritti e sulla vostra sicurezza”.
“Il Corecom in questo modo – ha aggiunto il presidente Michele
Petrucci – vuol svolgere non soltanto un ruolo di garanzia e controllo
ma anche di sostegno ed aiuto ai docenti, ai genitori e ai nostri
ragazzi nell’ottica della prevenzione. Sul nostro sito abbiamo aperto
uno sportello virtuale dove si possono segnalare gli abusi anche in
forma anonima”.
All'iniziativa sono intervenuti, portando il loro saluto, Paolo De
Paolis, assessore alla scuola del IV Municipio, e Massimiliano Valeriani
Vice Presidente del Consiglio Regionale del Lazio. Quest’ultimo ha
ricordato come i social network siano una cosa straordinaria ma, se
usata male, possono diventare pericolosi e lasciare cicatrici permanenti.
“L'impegno in favore dei ragazzi contro il bullismo servirà
a costruire la società del domani: la politica è utile
solo se si occupa dei cittadini, a partire proprio da voi . La Regione
Lazio - ha proseguito - è la prima in Italia ad essere impegnata
contro il cyberbullismo finanziando ogni anno progetti e programmi
di sensibilizzazione tra i giovani. Il bullismo sta devastando la
serenità di tante famiglie. A Roma oltre il 40% dei ragazzi
o sono bulli o sono loro vittime, un dato che pone questa città
sopra la media nazionale. Fare qualcosa per arginare questo fenomeno
è un atto dovuto. Abbiamo creato una legge apposita per contrastarne
gli effetti e, a partire da questo anno scolastico, faremo partire
un progetto per consentire ai ragazzi di diminuire gli episodi di
bullismo e riportare il dato statistico sulla nostra città
almeno paragonabile alla media nazionale. La cosa più importante
è parlarne e non nascondere i problemi. Se siete vittime di
questo fenomeno o avete dei dubbi in proposito discutetene con i genitori
e gli insegnanti.”
Particolarmente sorprendente è stato costatare che alla domanda
posta ai ragazzi su quanti di loro usano Facebook, la stragrande maggioranza
ha alzato la mano dimostrando lo scarso controllo delle famiglie sui
propri figli. L’uso di un social network non è consentito a
minori prima dei 13 anni di età e molti genitori non si rendono
conto delle insidie e dei pericoli che la rete può esercitare
sui soggetti più deboli come possono esserlo i ragazzi che
frequentano le medie inferiori.
Il seminario è proseguito con la parte didattica costituita
da slide e filmati condotta da Roberto Giuli sostituto commissario
della Polizia Postale e delle comunicazioni di Roma.
Antonio
Barcella
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