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ottobre 2015 -
Si susseguono le assemblee pubbliche sulla questione del Casale della
Cervelletta. I cittadini hanno risposto con rabbia e decisione al
superficiale atto di affido con cui il Dipartimento al Patrimonio
ha consegnato un bene pubblico di importanza storico/naturalistico
ad una associazione pressoché sconosciuta al territorio. Il
tutto avvenuto senza alcun confronto istituzionale, senza un’informazione
adeguata e senza un controllo del mandato di tutela. Un ampio fronte
di cittadini di Colli Aniene, di Tiburtino III, di Pietralata, di
Casal de’ Pazzi e di Tor Sapienza si è coalizzato per impedire
che quel patrimonio pubblico della città perdesse il suo carattere
sociale.
La vera novità dell’assemblea che si è svolta ieri sera
presso la parrocchia di Santa Bernadette l’ha portata il Presidente
della Commissione Ambiente Nicolò Corrado che ha annunciato
il ritiro dell’affido da parte del Dipartimento al Patrimonio di Roma
Capitale dovuto alla pressione esercitata dai cittadini e dal mondo
politico del territorio attraverso un ODG emesso dal Consiglio del
IV Municipio e di istanze di riesame del provvedimento in autotutela
da parte dei cittadini. “Come Municipio – ha dichiarato Nicolò
Corrado – abbiamo ricevuto una nota del Dipartimento al Patrimonio
nella quale si comunica che in data 15 ottobre 2015 è stato
notificato l’atto di revoca dell’affido del Casale della Cervelletta.
L’affido era stato fatto per mettere in legalità un bene pubblico
che non lo era.”
Quest’ultima frase, in realtà, è stata contestata dalla
platea e soprattutto da Domenico Pietrangeli (conosciuto dai più
come Mimmo Cervelletta) che ha curato questo bene pubblico per molti
anni. “Io mi scuso per la mia ingenuità – ha dichiarato
Mimmo – perché mi sono trovato alle prese con l’ambiguità
della politica che ha generato questo assurdo atto di affido. Io non
posso tollerare quanto è stato riferito perché l’affido
che mi era stato concesso nel 2001 aveva tutti i crismi della legalità
oltretutto perché redatto alla presenza di un messo comunale
e del Municipio. Nessuno in questo periodo mi ha mai comunicato che
ero un abusivo.”
Forse è arrivato il momento di mettere fine alle polemiche
e di chiudere questo capitolo equivoco nella gestione di un bene prezioso
della città e attivare un percorso di coinvolgimento popolare
per l’affidamento, la gestione e le attività di presidio e
tutela del Casale della Cervelletta. Il rischio molto alto in questo
momento è di andare incontro ad una occupazione abusiva del
Casale. Per questo auspichiamo che Municipio e Comune provvedano al
controllo con l’ausilio delle forze preposte a questo tipo di compiti.
Antonio
Barcella
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