17
novembre 2015 -
Gli episodi di terrore che hanno colpito Parigi e tutto l’occidente
hanno tolto molte certezze a noi europei e ci hanno fatto capire che
la guerra si è insinuata in casa nostra. Le prime paure assalgono
noi italiani e più di qualcuno inizia ad avere timore di uscire
in strada, di recarsi al concerto o al cinema, di prendere un aereo
o un treno. Ma farci assalire da queste fobie significa solo darla
vinta al terrorismo. Solo di una cosa dobbiamo avere veramente paura:
dell’odio verso gli altri.
Questo clima che si respira in città non aiuta a rasserenare
gli animi e, giustamente, il governo alza le misure di sicurezza presidiando
stazioni metro, ferroviarie e altri possibili obiettivi del terrore.
Anche le fermate metro del tiburtino questa mattina erano sotto il
controllo di militari e forze di polizia. Una vista rassicurante?
Tutt’altro se pensiamo all’efficacia di questi provvedimenti con quanto
accaduto in Francia. È più un segnale di sicurezza rivolto
a noi cittadini, un atto dovuto in casi del genere, che un vero deterrente
per chi vuole seminare terrore. Cosa potrebbe fare un piccolo drappello
di soldati di fronte agli attacchi di violenti e spietati di assassini
assetati di sangue? Poco o nulla. Il danno è stato ormai fatto
e gran parte delle responsabilità sono da attribuire a chi
ha destabilizzato con tanta superficialità e incompetenza gli
stati che ora sono diventati centro di reclutamento del terrore.
Antonio
Barcella
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