29
novembre 2015 -
A
fronte di un piccolo segmento di Tiburtina aperto nei giorni scorsi
a due corsie, il tratto da "Carlini gomme" a Via Sambuci,
in direzione Roma- Tivoli, assistiamo all’ennesimo ritardo dei lavori
di completamento del raddoppio della carreggiata dovuto ad imprese
che non retribuiscono puntualmente i lavoratori. La fine dei lavori,
annunciata per l’inizio del Giubileo, si allontana dall’obiettivo
fissato dall’amministrazione capitolina ma, in questo caso, ci interessano
di più le difficoltà di tante famiglie che sono rimaste
senza stipendio.
"In seguito alla protesta dei lavoratori della Tiburtina
Scarl, che sta eseguendo i lavori di raddoppio della Via Tiburtina,
è necessario sbloccare da subito i pagamenti degli stipendi,
ormai in arretrato da tre mesi; ciò per garantire il diritto
al lavoro e consentire agli operai e, alle loro famiglie, di poter
vivere in maniera dignitosa e con il risultato di un lavoro onesto
e duro". Lo dice, in una nota, il consigliere Concetto Zanghi,
capogruppo Pd nel IV Municipio. "Da troppo tempo - aggiunge
- stiamo assistendo ad una macelleria sociale, per cui a pagare le
spese della corruzione dilagante, che si sta verificando nel paese
e nella città, sono sempre le persone che cercano di guadagnarsi
il pane con il sudore della fronte e in maniera onesta. Come Capogruppo
del Partito Democratico del IV Municipio proporrò, a tutte
le forze politiche, una mozione urgente a sostegno della giusta battaglia
dei lavoratori, nella prossima seduta di Consiglio municipale. È,
infatti, fondamentale ripristinare la legalità anche nel trattamento
salariale dei lavoratori e, al contempo, garantire la prosecuzione
dei lavori del raddoppio della Tiburtina".
Ci auguriamo che i lavori di questa travagliata Tiburtina possano
riprendere al più presto al fine di mettere fine al calvario
che ogni giorno migliaia di persone sono costretti a subire per questi
cantieri interminabili. Esprimiamo anche noi la nostra solidarietà
ai lavoratori della Tiburtina Scarl e a tanti altri operai e impiegati
di questo territorio che hanno pagato un prezzo troppo alto alla crisi
economica che ha colpito questa nazione e di cui nessuno si sente
responsabile.
Antonio
Barcella
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