2
dicembre 2015 -
Numerosi
cittadini e operatori del Municipio Roma IV si sono recati oggi nell’aula
consiliare del Municipio IV, in via Tiburtina, per protestare contro
l’interruzione dei servizi sociali del Piano Regolatore Sociale del
Municipio Roma IV chiusi da più tre mesi per essere rimessi
a bando. Sebbene, fin dallo scorso febbraio, si fosse consapevoli
di questa eventualità, ad oggi non sono stati ancora pubblicati
i nuovi bandi e non è stata ancora prevista alcuna misura per
garantire la continuità dei servizi fino all'aggiudicazione
della nuova gara. Questa situazione priva gli utenti, i quartieri
in cui i progetti operavano e le scuole del territorio di importanti
attività e li condanna ad una interruzione di lungo periodo
che rischia di arrivare anche ad un anno. Il Piano regolatore sociale
del Municipio Roma IV era uno dei più avanzati a Roma, prevedendo
interventi non solo sul disagio conclamato delle categorie più
fragili della popolazione (minori a rischio, soggetti in difficoltà
socioeconomica, anziani) ma sopratutto sulla prevenzione del disagio
attraverso il coinvolgimento di tutto il tessuto culturale ed educativo
del territorio sociale - le scuole, le biblioteche e i centri culturali,
i centri anziani, i poli sociosanitari, le associazioni di quartiere
– in un sistema locale di welfare fatto di interventi integrati sulle
maggiori criticità del territorio, dalla dispersione scolastica
al disagio sociale al degrado urbano.
Molti cittadini,
utenti, operatori, esponenti del volontariato e delle scuole sono
mobilitati per contrastare questo scempio di risorse (se i bandi non
partono entro dicembre si perderà circa un milione di euro):
decine di cassette di fiori sono apparse in questi giorni per tutto
il territorio del Municipio Roma IV, con messaggi scritti dagli utenti
dei vari servizi contro la chiusura del Piano sociale municipale.
Si tratta della Protesta dei fiori, ad opera delle due reti sociali
di quartiere attivate a San Basilio e Pietralata (San Basilio Roma
Social Street e Pietralata Roma Social Street), proprio dal lavoro
dei progetti sociali interrotti.
Dopo
innumerevoli interlocuzioni con l’amministrazione comunale e municipale
per prevenire il disastro ad oggi compiuto, ovvero l’interruzione
di molti servizi e progetti previsti dal Piano Regolatore Sociale
del IV Municipio di Roma Capitale; dopo le molte soluzioni praticabili
proposte all’amministrazione per sanare la situazione sopra citata
e a cui non è stato dato alcun seguito; dopo le dichiarazioni
d’assunzione d’impegno rispetto a tutta questa storia da parte di
tecnici e politici del Municipio IV di Roma rimaste vane parole: oggi
i cittadini si sono recati al Municipio Roma IV per comunicare che,
presa visione della Memoria n. 7 del 10 novembre 2015 ad opera della
Giunta Municipale del Municipio IV, chiedono nuovamente e urgentemente
CERTEZZE su:
1. I
tempi delle procedure di evidenza pubblica al fine di poter garantire
la prosecuzione o la ripresa dei servizi e dei progetti pur elencati
nella memoria;
2. La garanzia che le procedure di evidenza pubblica siano espletate
nel rispetto delle indicazioni e delle schede progettuali previste
dal Piano Regolatore Sociale e già individuate nella definizione
dei contenuti dei precedenti Bandi, come richiamato dalla Memoria.
E' stato interrotto il consiglio municipale e in un successivo incontro
della delegazione prima col Presidente e poi con l'Assessore alle
politiche sociali i cittadini stati informati dei seguenti aspetti:
1) Bando ponte. E' stato preparato un bando sotto la soglia europea
che permetterebbe di riaprire i servizi interrotti in tempi relativamente
brevi in attesa della preparazione di bandi europei
2) Bandi inviati. Tali bandi-ponte sarebbero stati inviati alla Centrale
unica per gli appalti di Roma Capitale per essere esaminati e poi
pubblicati secondo le ultime direttive del commissario. I bandi avrebbero
le caratteristiche di continuità con il lavoro svolto e con
i contenuti dell'attuale Piano regolatore sociale
3) Tempi. il rischio sarebbero i tempi di approvazione dei bandi-ponte
da parte della Centrale unica per gli appalti e dal Sub Commissario
alle politiche sociali: si rischia di perdere i fondi per il bilancio
2015 e di attendere il 2016.
I manifestanti rilanciano la mobilitazione presso il sub commissario
alle politiche sociali per la prossima settimana.
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