Il parco di via Massini tra muri crollati, panchine inutilizzabili, recinzione scomparsa e degrado

9 dicembre 2015 - Avevamo preso come un segnale in materia di cura del verde pubblico il primo incontro del Presidente Sciascia con i cittadini del IV Municipio per ringraziarli della sua elezione invece era una pura coincidenza. I parchi e il verde del territorio continuano nel loro trend di abbandono e incuria e, senza l’intervento dei cittadini che hanno adottato molte aree del quartiere, non osiamo neanche immaginare come sarebbe lo stato di questo territorio. Colli Aniene con la ricchezza dei suoi parchi è un’anomalia nel panorama di quartieri dormitorio e di palazzine grigie della cinta periferica della città ma, anziché tutelare questa ricchezza ambientale e preservarla dall’usura del tempo e dai vandali, l’amministrazione capitolina la lascia abbandonata all’imbarbarimento e allo sfacelo. Dopo il sopralluogo di qualche giorno fa al parco Baden Powell, oggi rivolgiamo il nostro sguardo sul parco Livio Labor di via Massini, uno degli ultimi beni pubblici donati alla comunità di Colli Aniene dall’allora sindaco Walter Veltroni, che sta tornando lentamente ad essere “la buca”, come era indicato dai residenti prima della sua trasformazione. Un parco che è costato alla comunità in termini di bonifica circa 370.000 euro e che doveva proseguire con altri impegni mai mantenuti: un chiosco per il ristoro, una recinzione più adatta di quella in legno, un canestro per i ragazzi e l'illuminazione rimasta solo sulla carta. Oggi invece, osserviamo un muro crollato e delimitato dai nastri bianchi e rossi della polizia municipale che impediscono l’ingresso dall’accesso di viale Sacco e Vanzetti, tutta la recinzione in legno che ne delimitava il confine è ormai scomparsa finita probabilmente in qualche discarica o ad alimentare barbecue o camini, diverse panchine risultano inutilizzabili perché la manutenzione degli arredi urbani viene completamente ignorata dagli organi preposti, i vialetti sono inondati da erbacce e rifiuti di ogni tipo e fanno da cornice ad una desolante area del tipo “anfiteatro” riempita da volgari scritte sui muri che non hanno nulla di artistico. Colpa solo dell’amministrazione pubblica? La risposta la lasciamo ai lettori.

Antonio Barcella
www.collianiene.org

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