Strade disastrate, scuole fatiscenti, caditoie ostruite e… appalti truccati

22 dicembre 2015 - Chi amministra questa città non finirà mai di stupirci: scandali a gogò e corruzione dilagante. Dopo Mafia Capitale un nuovo esempio di immoralità è nel mirino della Procura: tangenti per chiudere un occhio sulla regolare esecuzione dei lavori di manutenzione di strade e per altri lavori pubblici. Le mazzette erano finalizzate ad ottenere agevolazioni da parte dei funzionari sulle modalità di esecuzione dei lavori, consentendo agli imprenditori di eseguire le opere in modo difforme rispetto a quanto previsto dalle gare di appalto. Siete stupiti? Noi certamente no e i provvedimenti ci appaiono almeno in ritardo perché quanto accadeva era sotto gli occhi di tutti e bastava osservare per capire che qualcosa non tornava soprattutto in termini di controllo. Nei nostri articoli abbiamo evidenziato spesso la cattiva manutenzione di strade, scuole e caditoie e ci siamo chiesti spesso perché sui lavori eseguiti non venivano effettuati controlli. Possiamo citare diversi casi da portare come esempio: dopo il rifacimento dell’asfalto in via Corsanego di circe due anni fa non furono ripristinate le strisce pedonali nell’attraversamento accanto alla Chiesa Santa Bernadette (più volte segnalato agli organi competenti), nella ricostituzione del manto stradale di via Ruini non ha più funzionato una caditoia che tutt’ora causa allagamenti, i recenti lavori eseguiti sul manto stradale di viale Togliatti all’altezza dell’A24 sono stati criticati dai cittadini sia per il modo in cui sono stati eseguiti e sia sul risultato finale prodotto.
In un articolo del 6 Febbraio 2015 scrivevamo: “Il Comune di Roma aveva varato nei giorni scorsi un piano per risanare alcune strade principali ma, a giudicare da come sono stati eseguiti i lavori su viale Palmiro Togliatti, non c’è da stare allegri. Una leccatina di asfalto qua e là; non sono questi i lavori che i cittadini ritenevano necessari! Logico porsi ancora una volta una domanda che da sempre è senza sentenza: ‘C’è qualcuno che controlla i lavori eseguiti?’. A voi l’ardua risposta.
Tornando indietro nel tempo, il 4 marzo 2013 , abbiamo scritto una lettera indirizzata a Municipio e Comune in cui segnalavamo i pessimi lavori eseguiti sul manto stradale di viale Bardanzellu: “Gent.li rappresentanti delle Istituzioni, con la presente desideriamo portare alla vostra attenzione il malumore dei cittadini riguardo ai lavori eseguiti nel mese di febbraio per il rifacimento del manto stradale di viale Bardanzellu, sui quali vi chiediamo di eseguire gli opportuni controlli di qualità e aderenza al capitolato della gara di appalto. Basta un colpo d’occhio per rilevare che:
1. Larghi tratti di strada adiacenti ai marciapiedi e allo spartitraffico centrale non sono stati sottoposti a riasfaltatura;
2. Un’ampia superficie stradale di fronte al liceo Benedetto Croce è stata del tutto ignorata dai lavori;
3. La segnaletica stradale è stata rifatta solo parzialmente.
Si segnala inoltre lo stato disastroso di gran parte della superficie dei marciapiedi di tutto il quartiere e il forte degrado di alcune strade importanti come viale Franceschini, viale Sacco e Vanzetti, viale Ferdinando Santi e via Grotte di Gregna.

La manutenzione delle caditoie, venuta all’attenzione della Procura grazie alle recenti intercettazioni, è ancora più ridicola. Circa un anno fa il Comune di Roma invitava a segnalare le caditoie che avevano urgente bisogno di lavori. Noi abbiamo inviato diverse segnalazioni di tombini ostruiti e caditoie che non riuscivano a drenare l'acqua piovana. Inutile riportarvi che dette segnalazioni sono state completamente ignorate e ora finalmente riusciamo a capirne i motivi. Tra gli escamotage utilizzati dagli imprenditori per guadagnare, si legge in un'informativa dei carabinieri del NOE, c'era infatti quello di farsi pagare per interventi mai realizzati soprattutto su caditoie e tombini. «Non le puliamo – dice lo scorso maggio un imprenditore intercettato - è chiaro che io faccio finta che le pulisco, ma chi c... le pulisce, dai!». Ecco perché in questa città basta una piccola pioggia per provocare allagamenti.
Ora ci auguriamo che la Procura attivi un nuovo filone di indagini sull’edilizia scellerata che ha realizzato gli edifici scolastici nel nostro quartiere a cavallo degli anni ‘ottanta e ‘novanta. Sarà come aprire il “vaso di Pandora”.

Antonio Barcella
www.collianiene.org

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