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dicembre 2015 -
Chi
amministra questa città non finirà mai di stupirci:
scandali a gogò e corruzione dilagante. Dopo Mafia Capitale
un nuovo esempio di immoralità è nel mirino della Procura:
tangenti per chiudere un occhio sulla regolare esecuzione dei lavori
di manutenzione di strade e per altri lavori pubblici. Le mazzette
erano finalizzate ad ottenere agevolazioni da parte dei funzionari
sulle modalità di esecuzione dei lavori, consentendo agli imprenditori
di eseguire le opere in modo difforme rispetto a quanto previsto dalle
gare di appalto. Siete stupiti? Noi certamente no e i provvedimenti
ci appaiono almeno in ritardo perché quanto accadeva era sotto
gli occhi di tutti e bastava osservare per capire che qualcosa non
tornava soprattutto in termini di controllo. Nei nostri articoli abbiamo
evidenziato spesso la cattiva manutenzione di strade, scuole e caditoie
e ci siamo chiesti spesso perché sui lavori eseguiti non venivano
effettuati controlli. Possiamo citare diversi casi da portare come
esempio: dopo il rifacimento dell’asfalto in via Corsanego di circe
due anni fa non furono ripristinate le strisce pedonali nell’attraversamento
accanto alla Chiesa Santa Bernadette (più volte segnalato agli
organi competenti), nella ricostituzione del manto stradale di via
Ruini non ha più funzionato una caditoia che tutt’ora causa
allagamenti, i recenti lavori eseguiti sul manto stradale di viale
Togliatti all’altezza dell’A24 sono stati criticati dai cittadini
sia per il modo in cui sono stati eseguiti e sia sul risultato finale
prodotto.
In un articolo del 6
Febbraio 2015 scrivevamo: “Il Comune di Roma aveva varato
nei giorni scorsi un piano per risanare alcune strade principali ma,
a giudicare da come sono stati eseguiti i lavori su viale Palmiro
Togliatti, non c’è da stare allegri. Una leccatina di asfalto
qua e là; non sono questi i lavori che i cittadini ritenevano
necessari! Logico porsi ancora una volta una domanda che da sempre
è senza sentenza: ‘C’è qualcuno che controlla
i lavori eseguiti?’. A voi l’ardua risposta.”
Tornando indietro nel tempo, il 4 marzo 2013 , abbiamo scritto una
lettera
indirizzata a Municipio e Comune in cui segnalavamo i pessimi
lavori eseguiti sul manto stradale di viale Bardanzellu: “Gent.li
rappresentanti delle Istituzioni, con la presente desideriamo portare
alla vostra attenzione il malumore dei cittadini riguardo ai lavori
eseguiti nel mese di febbraio per il rifacimento del manto stradale
di viale Bardanzellu, sui quali vi chiediamo di eseguire gli
opportuni controlli di qualità e aderenza al capitolato della
gara di appalto. Basta un colpo d’occhio per rilevare che:
1. Larghi tratti di strada adiacenti ai marciapiedi e allo spartitraffico
centrale non sono stati sottoposti a riasfaltatura;
2. Un’ampia superficie stradale di fronte al liceo Benedetto Croce
è stata del tutto ignorata dai lavori;
3. La segnaletica stradale è stata rifatta solo parzialmente.
Si segnala inoltre lo stato disastroso di gran parte della superficie
dei marciapiedi di tutto il quartiere e il forte degrado di alcune
strade importanti come viale Franceschini, viale Sacco e Vanzetti,
viale Ferdinando Santi e via Grotte di Gregna.”
La manutenzione delle caditoie, venuta all’attenzione della Procura
grazie alle recenti intercettazioni, è ancora più ridicola.
Circa un anno fa il Comune di Roma invitava a segnalare le caditoie
che avevano urgente bisogno di lavori. Noi abbiamo inviato diverse
segnalazioni di tombini ostruiti e caditoie che non riuscivano a drenare
l'acqua piovana. Inutile riportarvi che dette segnalazioni sono state
completamente ignorate e ora finalmente riusciamo a capirne i motivi.
Tra gli escamotage utilizzati dagli imprenditori per guadagnare, si
legge in un'informativa dei carabinieri del NOE, c'era infatti quello
di farsi pagare per interventi mai realizzati soprattutto su caditoie
e tombini. «Non le puliamo – dice lo scorso maggio un imprenditore
intercettato - è chiaro che io faccio finta che le pulisco,
ma chi c... le pulisce, dai!». Ecco perché in questa
città basta una piccola pioggia per provocare allagamenti.
Ora ci auguriamo che la Procura attivi un nuovo filone di indagini
sull’edilizia scellerata che ha realizzato gli edifici scolastici
nel nostro quartiere a cavallo degli anni ‘ottanta e ‘novanta. Sarà
come aprire il “vaso di Pandora”.
Antonio
Barcella
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