5
gennaio 2016 -
Dopo i tagli ai Centri Culturali, con la chiusura nel solo IV Municipio
del Centro Gabriella Ferri di Pietralata e della Biblioteca Giovenale,
del ridimensionamento di quello di San Basilio Aldo Fabrizi e il continuo
rinvio dell’apertura di Villa Farinacci, ora è la volta degli
asili nido. La scure del Campidoglio continua a colpire il sociale
mentre lo sguardo dovrebbe essere rivolto verso altri sprechi soprattutto
quelli di nuove
poltrone per la politica a pochi mesi dalla chiusura
dei Consigli Municipali. Il Comunicato Stampa della USB chiama alla
mobilitazione permanente il personale dei Nidi e delle Scuole dell’Infanzia
se la proposta di privatizzazione verrà confermata dall’amministrazione
capitolina. La prima forma di protesta ventilata è la chiusura
anticipata alle 13 per gli asili nido con l'inevitabile disagio sulle
famiglie.
"La proposta di privatizzazione degli asili nido e di cessione
progressiva allo Stato delle scuole dell'infanzia comunali, vedrà
la ferma opposizione di USB e come fatto, già questa estate
per impedire il licenziamento di migliaia di precarie, siamo pronti
a rimettere le nostre tende in Campidoglio per impedire la svendita
dei servizi pubblici essenziali e la perdita di centinaia di posti
di lavoro!" - dichiarano le delegate di Nidi e Scuole dell'Infanzia
di USB di Roma Capitale
"Una montagna di carbone per Roma Capitale che si libera
dell’educazione, privatizzando i nidi, aumentandone le rette e affidando
la scuola dell’infanzia allo stato. Questo il coniglio che il commissario
Tronca (di nome e di fatto) tira fuori dal cappello: un piano di rientro
per 180 milioni di euro che prevede una prima trance di 17 nidi dati
in concessione ai privati, nell’ottica di una progressiva privatizzazione
dei servizi, aumento delle tariffe per le famiglie e un graduale affidamento
delle scuole dell’infanzia allo stato. E’ ciò che emerge dal
Documento unico di Programmazione 2016/2018. Se la gestione delle
scuole comunali dovrà essere completamente statale, i nidi
verranno privatizzati. L’elenco dei ‘primi’ da dare in gestione a
terzi è pronto: Boccioni (II Municipio); Tor Cervara
di via Eneide, Giocolandia di via Montecassiano, Bimbilandia di via
Bonifacio e Flora (IV Municipio); Casale Prampolini di via
Valente(V); Castelverde di largo Rotello, Ponte di Nona di via Crocco
e Villaggio Prenestino di via Montegano (VI); Trafusa, Vivanti e Camboni
(IX); Il bruco e la mela di via dei Colli Portuensi, Massimina di
via Aquilanti e PortaPortese di via Bettoni (XII), Valcannuta (XIII)
e Monsignor Antonino Spina di via San Basilide (XIV). 17 strutture
considerate d’impiccio per il bilancio comunale. Eppure i rapporti
nazionali sulle città che hanno esternalizzato i servizi educativi
parlano chiaro: più la gestione è privata e più
i costi salgono."
"Un vero schiaffo in faccia alla città, all’idea stessa
del valore dell’educazione che famiglie e lavoratrici in questi anni
hanno rimesso costantemente al centro della politica gestionale, affermando
che il futuro delle persone non si decide con il pallottoliere. Uno
schiaffo che parla chiaro: la politica spinge i tecnici al lavoro
sporco e Roma Capitale taglia sull’educazione. In linea con le tragiche
politiche di governo, vedi la buona scuola, ci si libera in un sol
colpo della responsabilità sul futuro di migliaia di lavoratrici
precarie e di quella di garante di una qualità educativa fin
troppo strumentalizzata in tempi di campagna elettorale. Noi di USB,
con la solita determinazione, chiederemo massima priorità per
i servizi pubblici, per le educatrici e le insegnanti, di ruolo e
precarie. Non permetteremo la (S)vendita dei nidi e non ci fermeremo
finché questa vergogna non verrà cancellata!!"
- concludono le delegate di Nidi e Scuole dell'Infanzia di USB
Antonio
Barcella
www.collianiene.org
news@collianiene.org