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gennaio 2016 - Osservando
lo stato in cui sono ridotte quasi tutte le ciclabili costruite sul
territorio della capitale e il poco utilizzo che se ne fa, riservate
a pochi intimi, sorge il dubbio che anche il progetto del GRAB (Grande
Raccordo delle Bici) sia l’ennesimo regalo ai costruttori e uno sperpero
di denaro pubblico. Roma, del resto, a causa delle sue grandissime
dimensioni non è una città che ha una tradizionale cultura
del mezzo ecologico a due ruote così come avviene per tante
cittadine del nord Italia. Se poi non si fa manutenzione di quelle
esistenti, già progettate senza un minimo raziocinio, allora
i dubbi diventano certezze. È sufficiente esaminare quella
che sorge su viale Togliatti per rendersi conto che una ciclabile
realizzata in questo modo non serve proprio a nulla. Un tragitto che
si interrompe per attraversamenti ogni due o trecento metri, senza
alcun tipo di rastrelliera o deposito, pieno di erbacce e buche e,
incredibile pensata del progettista, si interrompe a circa 200 metri
dalla stazione Togliatti della FR2 rendendo estremamente rischioso
il collegamento con il mezzo ferroviario.
A contrastare questa visione negativa del progetto esiste il punto
di vista contrario sostenuto in particolar modo da Legambiente: “Mezzo
secolo fa Saragat firmava il decreto per la tutela integrale dell’Appia
Antica, prologo di un grande parco archeologico che ancora non c’è.
Il GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Bici della Capitale promosso
da Legambiente, TCI, VeloLove e altre associazioni, può rendere
tangibile il sogno di Antonio Cederna realizzando il percorso ciclopedonale
tra la colonna Traiana e la Regina Viarum e aprendo così il
museo archeologico a cielo aperto più importante e ricco del
mondo. La realizzazione del GRAB porta con sé la creazione
di un unico itinerario ciclopedonale che, partendo da piazza Venezia,
renda facilmente percorribile, fruibile, sicuro e accogliente, il
percorso monumentale che ingloba i Fori, il Colosseo, il Palatino,
il Circo Massimo, le Terme di Caracalla, Porta San Sebastiano e le
Mura Aureliane, le Catacombe di San Callisto e di San Sebastiano e
poi via via il parco della Caffarella, quello degli Acquedotti e tutte
le altre testimonianze importanti e significative che si incontrano
lungo la strada romana in questo tratto urbano eccezionalmente ben
conservata. Oggi c’è un nuovo e decisivo stimolo ad accelerare
l’avvio del cantiere GRAB: grazie all’impegno del ministro alle Infrastrutture
e ai Trasporti, Graziano Delrio, la legge di stabilità che
verrà approvata nei prossimi giorni dal Parlamento potrebbe
contenere le risorse economiche necessarie alla realizzazione dell’anello
ciclopedonale capitolino nell’ambito di un sistema nazionale di ciclovie
turistiche che individua proprio nel GRAB, nella ciclovia Ven.To tra
Venezia e Torino e nella ciclovia Verona-Firenze i tre interventi
prioritari in questo ambito per il Governo.”
Antonio
Barcella
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