18
gennaio 2016 -
“Indagare per concorso in inquinamento ambientale e omissione
di atti di ufficio per il pericolo della salute dei cittadini”
– è l’invito rivolto dalla Codacons alle istituzioni.
Dopo i nuovi roghi divampati nei campi rom della capitale nelle ultime
ore, il Codacons ha deciso di rivolgersi alla Procura della Repubblica,
chiedendo di aprire una indagine per accertare le responsabilità
dei continui incendi che si registrano a Roma.
“Oramai i roghi a Roma si susseguono a ritmo quotidiano – denuncia
il Presidente Carlo Rienzi – mettendo a repentaglio la salute
dei cittadini e generando inquinamento ambientale, attraverso le sostanze
disperse nell’aria. Per tale motivo abbiamo deciso di presentare oggi
stesso un esposto alla Procura di Roma, chiedendo di indagare per
i reati di concorso in inquinamento ambientale, omissione di atti
d’ufficio e violenza privata”.
Si legge nell’esposto dell’associazione: “in un momento storico
in cui si ripropone il problema dell’inquinamento nella capitale e
del superamento delle soglie in tema di smog, con il contestato provvedimento
concernente targhe alterne e blocco della circolazione come misure
di emergenza, si tralascia una insostenibile problematica mai affrontata
e che deve invece essere assolutamente risolta, che è quella
dei roghi tossici nei campi rom che direttamente incidono sull’inquinamento.
E’ indubbio che l’ambiente urbano, racchiudendo in sé un valore
estetico, storico, artistico e culturale, riveste un’importanza fondamentale
per il benessere del cittadino. Da qui, ogni deturpazione dell’ambiente
urbano, andando a incidere sul qualità della vita di tutti
coloro che abitano e/o lavorano nel territorio interessato, comportando
disagi, inconvenienti, cambiamenti, esce dalla dimensione individuale
per assumere una valenza di danno esistenziale collettivo”.
Il Codacons chiede dunque alla Procura di accertare se “siano ravvisabili
responsabilità nonché la possibilità del configurarsi
di diverse fattispecie penalmente rilevanti evidenziate in premessa
e, in caso affermativo, di voler esperire nei confronti di chi sarà
ritenuto responsabile, soggetti pubblici e/o istituzionali e/o privati
l’azione penale per tutti quei reati che La S.V. riterrà ravvisabili,
in particolare, dal reato ex art. 328 c.p., a quello di violenza privata
ex art. 610 c.p. nei confronti di cittadini, al concorso nel reato
di inquinamento ambientale e al danno alla salute oltre che violazione
del fondamentale principio di rango costituzionale di tutela del patrimonio
storico e artistico e del paesaggio della nazione (art. 9 cost.e cnfr.
inoltre art. 117 cost. comma 2 lett. S”.
Antonio
Barcella
www.collianiene.org
news@collianiene.org