COMUNICATO
STAMPA - Roma 15/01/2016
"Oggi
sono 137 giorni che i servizi previsti dalla Legge 328 sono
stati interrotti da un provvedimento unilaterale del Municipio
IV senza poi essere rimessi a bando. Lavoratori, utenti, insegnanti,
anziani, giovani, famiglie, donne, cittadini e associazioni
coinvolti dai progetti sono in mobilitazione permanente fino
alla pubblicazione dei bandi e alla ripartenza dei servizi.
SIAMO
CONTRARIATI
Risposta
all’intervista dell’Assessore Maria Muto – IV Municipio, pubblicata
da Roma Today Lunedi 11 Gennaio 2016
E'
bene precisare che, malgrado l’Assessore affermi che il IV Municipio
non ha perso le risorse destinate per il 2015 ai progetti della
legge 328, queste non sono state spese per riassegnare i servizi
mediante bando pubblico entro l'anno e sono quindi ritornate
a Roma Capitale. Colpa dell’Amministrazione Capitolina? Non
proprio.
Le nuove direttive di Roma Capitale emanate a suo tempo dall'ex
Assessore alla legalità Sabella prevedono che i bandi
che impegnano l'Amministrazione sopra una certa soglia economica,
vengano emanati come Bandi Europei, garantendo le necessarie
condizioni di legalità e trasparenza. Tali bandi europei
dovevano essere emanati prima della scadenza naturale dei servizi
in questione, per non privare il territorio, gli utenti e i
lavoratori della necessaria continuità. Altrimenti si
sarebbe rischiata la paralisi dei servizi.
ED
E' PRECISAMENTE CIO CHE E' AVVENUTO NON AVENDO IL MUNICIPIO
RISPETTATO I TEMPI, nonostante le ripetute segnalazioni
degli operatori sociali.
Dopo
la paralisi dei servizi, a settembre 2015, dallo stesso Assessore
Sabella era stato suggerito, in specifici incontri e anche in
pubbliche iniziative, di emanare bandi “ponte” ovvero sotto
la soglia europea. Tale provvedimento avrebbe consentito all’Amministrazione
di far ripartire i servizi in attesa della formulazione dei
suddetti bandi europei. Tuttavia, per ragioni che ancora ignoriamo,
il Municipio non ha provveduto con la solerzia che la situazione
richiedeva. Anzi!! Il 12 dicembre il Presidente Sciascia dichiara
a una delegazione di operatori e cittadini di aver perso definitivamente
le risorse perché dal Campidoglio era nel frattempo arrivata
una comunicazione che impediva di utilizzare fondi che non fossero
già impegnati e assegnati entro il 31 dicembre 2015.
In breve, se da Marzo 2015 da parte del Municipio non si è
riusciti a impegnare i fondi né a pubblicare i bandi,
interrompendo i servizi da settembre ad oggi, perché
si rimpallano le responsabilità verso Roma Capitale?
Inoltre è utile anche precisare che i bandi sotto soglia
europea non competerebbero alla Centrale Unica per gli Appalti
di Roma Capitale, ma sono di competenza municipale.
In
un altro punto della lunga intervista, l’Assessore parla di
aver voluto interrompere una situazione fatta di proroghe. Qui
si dichiara il falso. Infatti i progetti che sono stati
interrotti a Settembre erano frutto di bandi e assegnazioni
effettuate legittimamente nel 2014, bandi e assegnazioni che
mettevano fine (quelle si!!) ad anni di proroghe e che mettevano
in essere – DOPO NOVE MESI DI SOSPENSIONE DEI SERVIZI, una situazione
analoga a quella attuale - il Nuovo Piano regolatore Sociale
costruito insieme ai cittadini e agli operatori nei tavoli previsti
dalla legge 328 e votato dal Consiglio Municipale.
In
questa occasione, le strutture assegnatarie hanno firmato convenzioni
di un anno che implicavano decine di migliaia di Euro di cofinanziamento
e di fideiussioni bancarie, verifiche e valutazioni in corso
d’opera, e la clausola di una verifica finale, tre mesi prima
della scadenza, per una rimodulazione delle azioni e un proseguimento
eventuale del servizio, in presenza di una valutazione positiva
dei risultati in termini di efficacia ed efficienza. Bene!!
Il Municipio non ha prodotto alcuna relazione negativa sui progetti
ma ha interrotto senza alcun preavviso le convenzioni perché
nel frattempo le direttive di Roma Capitale sugli appalti erano
mutate. Da qui l'urgenza di rimettere mano ai bandi
per non interrompere i servizi, una urgenza percepita evidentemente
solo da lavoratori ed utenti, ma non da chi amministra il municipio.
Di
quale inversione di tendenza parla l' Assessore Muto? A noi
sembra che la tendenza dimostrata dal municipio vada verso una
preoccupante paralisi e a una deriva senza precedenti.
In
un altro passaggio dell'intervista, l'Assessore parla di aver
salvaguardato i servizi essenziali, ovvero l'assistenza per
disabili ed anziani. Siamo stupiti di come l'assessore Muto
non sappia che i servizi essenziali non sono compresi
nei Progetti messi a bando (sono infatti garantiti
dalla legge e non vengono messi a bando ma gestiti in regime
di accreditamento) e della cui interruzione ci stiamo occupando.
Ci stiamo occupando invece della prosecuzione di tutti quei
servizi che completano il welfare municipale e che INTEGRANO
i servizi di assistenza. Sono Progetti rivolti ANCHE all'integrazione
dei cittadini disabili, ANCHE a migliorare la qualità
della vita sociale degli anziani, ma sono rivolti ANCHE ai giovani,
alle famiglie in difficoltà, ai dispersi scolastici,
ai disoccupati in cerca di lavoro, agli ex detenuti, ai pazienti
psichiatrici, alle donne; sono progetti volti a migliorare i
servizi scolastici, a coinvolgere le associazioni del quartiere
e i cittadini nel migliorare la qualità della vita del
proprio quartiere.
Parliamo
di proseguire e potenziare un Piano Regolatore Sociale che finalmente
parla di partecipazione, di valorizzazione dei singoli cittadini
all'interno della propria comunità di quartiere, di costruzione
di un Welfare locale, di prevenzione e non solo di assistenzialismo.
Purtroppo non ravvisiamo nelle parole dell'Assessore Muto alcuna
presa di responsabilità di questa Amministrazione, ma
solo il tentativo di descrivere come normale e ineluttabile
questa situazione senza precedenti. Ci aspetteremmo da parte
di questa Amministrazione un atteggiamento più determinato
nei confronti dei ritardi e delle inadempienze, ma troviamo
invece una ricostruzione autoassolutoria dei fatti e intenzioni
molto vaghe rispetto al futuro dei progetti.
Per
concludere, auspichiamo che da parte del Municipio IV si dia
una veste concreta a quanto dichiarato dall'Assessore
Muto quando parla di non voler interrompere il Piano Regolatore
Sociale (ma i progetti sono stati interrotti da più di
quattro mesi) chiarendo COME E QUANDO saranno disponibili
le risorse del bilancio 2016 dopo aver perso quelle del 2015
e QUANDO si pubblicheranno i famosi bandi dei servizi previsti
dal PRS. Non vorremmo che questo continuo rimandare nasconda
la volontà di arrivare alle scadenze elettorali lasciando
alla “giunta che verrà” l'onere di provvedere.
Nel
frattempo continueremo la nostra mobilitazione con una presenza
continua nel territorio e sui mezzi di informazione.
PER
LA DIGNITA' DEL LAVORO SOCIALE
PER I DIRITTI DI CITTADINANZA
SENZA
WELFARE NON SI PUO' STARE
FORUM SOCIALE IV MUNICIPIO
PIETRALATA SOCIAL STREET
SAN BASILIO SOCIAL STREET"
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