Adozioni aree verdi pubbliche – Il sistema va sostenuto altrimenti muore

22 gennaio 2016 - L’Adozione delle Aree Verdi - In tutta Roma, oltre 50 Comitati e Associazioni come L’ANFITEATRO di Colli Aniene, attraverso la Formula dell’Adozione stipulano una Convenzione con Roma Capitale per la gestione di Aree di Verde Pubbliche, generalmente abbandonate. Aree Verdi la cui estensione al luglio 2015 su scala cittadina era pari a 421.977 MQ. Insomma un patrimonio di verde pubblico che, senza l’enorme patrimonio di risorse, di saperi e di intelligenze assicurato dalla cittadinanza attiva espressa dall’impegno operativo di migliaia di volontari, tornerebbe allo stato di abbandono da cui è stato liberato.
Colli Aniene - L’Associazione L’ANFITEATRO, mantiene e cura a Colli Aniene una delle 9 Aree di Verde Pubblico Adottate nel IV Municipio sulle 47 assegnate all’associazionismo romano.
Dal 2011, 330 famiglie di Colli Aniene, costituitesi in Associazione, hanno riscoperto i giardini di via Calosso, via Ruini, via Guardati e via Orano, abbandonati da anni. Se ne sono riappropriati con non pochi sacrifici (anche economici) trasformandoli in luoghi belli e curati, rendendoli fruibili e godibili da tutti: bambini, adulti e anziani.
Per dare continuità a questo impegno eminentemente civico, necessario a consolidare e sviluppare le condizioni di salvaguardia dei “giardini ritrovati” (che sono di proprietà pubblica, sia detto per inciso) le 330 famiglie di Colli Aniene, oltre a conferire lavoro volontario, organizzativo e di gestione dell’Associazione, si autotassano per 60 euro l’anno ciascuna.
Lo “scambio” ineguale - C’è da dire che su queste esperienze grava uno scambio ineguale tra Roma Capitale e l’Associazionismo Adottante che minaccia di deprimere l’entusiasmo di tanti cittadini attivi fino a determinarne l’abbandono. Lo scambio ineguale si manifesta con una insufficiente attenzione da parte dei decisori in Campidoglio come specificato nel COMUNICATO STAMPA odierno dell’Associazione L’ANFITEATRO. Per contro, c’è da dire che, all’opposto, su scala territoriale (almeno per quanto riguarda il nostro IV Municipio) si è sviluppata e si consolida una collaborazione piena e reciprocamente rispettosa.
Ma questa collaborazione, alla quale non intendiamo rinunciare, non “morde” più di tanto indipendentemente da chi il Municipio “governa”. È noto infatti che i Municipi, ancorché “riformati”, si configurano come organismi a sovranità limitata: vivono in penuria di risorse economiche determinata dal cosiddetto bilancio derivato; disponendo di poteri decisionali effimeri. Insomma non sono messi nelle condizioni di governare contesti sociali assimilabili a “città di medie dimensioni”.
Le asimmetrie insostenibili - E dunque, stando così le cose, anche queste buone relazioni con l’istituzione di prossimità non sono in grado di incidere sulle asimmetrie strutturali che si determinano nelle relazioni tra Organismi Affidatari e Roma Capitale.
In estrema sintesi, la contraddizione più stridente si rileva nella incapacità dei decisori capitolini di adeguare le strumentazioni regolatrici dei rapporti istituzionali in coerenza con le istanze di cui sono portatori gli enti Affidatari.
Si tratta di strumenti “campioni dell’autoreferenzialità fatta norma”, in forza dei quali gli Affidatari sono posti formalmente in una condizioni nella quale si trovano esclusivamente davanti a doveri e adempimenti da compiere, per lo più astratti, senza alcun diritto di replica. Per trovare riscontro a queste affermazioni è sufficiente scorrere la Convenzione e il Disciplinare Manutentivo, parte integrante della documentazione che regola i rapporti tra Roma Capitale e gli organismi affidatari. Si tratta di strumenti che rivelano un approccio sostanzialmente vessatorio. Un approccio che “disegna” due contraenti: l’uno dei quali risulta dominante nei confronti di un altro, del quale si da per scontata la sua pre-supposta inferiorità. Insomma <giochi a somma zero> che non solo non incentivano lo sviluppo del “gioco” ma deprimono i giocatori che si ostinano a “giocare>. MA FINO A QUANDO?
Sono queste le asimmetrie più vistose generate da queste strumentazioni sulle quali è necessario intervenire nel più breve tempo possibile, pena il progressivo decadimento di un patrimonio inestimabile di esperienze sociali, non prive di positivi risvolti di natura economica a vantaggio di Roma Capitale, e dunque di noi tutti in quanto contribuenti.
Andare oltre le attuali regole - Nel nostro piccolo, in questa direzione stiamo lavorando. A breve promuoveremo una iniziativa pubblica alla quale saranno invitati gli Organismi Adottanti le Aree Verdi del IV Municipio. L’iniziativa, lungi da qualsiasi forma di sterile rivendicazionismo, punta a ricercare, in sinergia con la presidenza del Municipio e di concerto con i decisori dell’Assessorato e del Dipartimento Ambiente, di Roma Capitale, le soluzioni più opportune alle problematiche emergenti ed alle gravi criticità segnalate, che mettono a rischio di dissoluzione tante grandi esperienze.
E questo con l’intento di contribuire alla ricerca di soluzioni che definiscano nuove e più coerenti regole di funzionamento del “Sistema”. Soluzioni capaci di razionalizzare e di migliorare ulteriormente la collaborazione effettiva fra tutti gli attori interessati (istituzionali e sociali) presenti sia al Centro che in Periferia.
Una collaborazione autenticamente cooperativa, dunque, centrata sul reciproco ascolto, come condizione necessaria alla generalizzazione del “…modello di sussidiarietà orizzontale… sviluppato dall’Amministrazione Capitolina…”

Antonio Viccaro
www.collianiene.org

news@collianiene.org


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