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febbraio 2016 - Una storia
ingarbugliata che sembra non finire mai. Dopo la revoca della Determinazione
Dirigenziale, che affidava la custodia del Casale a una associazione
pressoché sconosciuta al territorio e che l’ aveva trasformato
in uno pseudo music bar, la stessa associazione aveva fatto ricorso
al TAR del Lazio pensando di vantare chissà quali diritti che
andavano al di là del semplice affido temporaneo. Ma detto
ricorso è stato respinto dal Tribunale Amministrativo Regionale
(ORDINANZA sul ricorso numero di registro generale 14529 del 2015)
con la seguente motivazione:
“...Considerato
che, attesa la accertata appartenenza del compendio immobiliare di
cui si verte al demanio storico – artistico di Roma Capitale, la sua
sottrazione all’uso pubblico può avvenire soltanto attraverso
l’attribuzione di una concessione, all’esito di una procedura ad evidenza
pubblica;
Rilevato che la d.d. n. 786 del 27.11.2014 attiene chiaramente ad
un incarico di “presidio temporaneo”, espressione che, sia letteralmente
che logicamente non può che inerire ad una mera attività
di custodia e vigilanza e non già all’utilizzo del bene,
sia pure, in ipotesi, per gli scopi rientranti nella finalità
statutarie dell’Associazione ricorrente;
Per questo motivo il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio,
sede di Roma, sez. II^ respinge l’istanza cautelare.
Condanna la parte ricorrente al pagamento delle spese della presente
fase cautelare, che liquida in euro 500,00 (cinquecento/00), oltre
agli accessori, se dovuti, come per legge.”
Ora
è arrivato il momento di chiudere per sempre questa storia
e di restituire il bene pubblico alla Comunità meditando sugli
errori commessi per non ripeterli in futuro. Riteniamo che ci sia
stata troppa superficialità degli amministratori pubblici nei
due atti che affidavano la custodia del Casale e il bando di aggiudicazione
di alcuni appezzamenti della Tenuta ad un giovane agricoltore. Quest’ultimo
atto, purtroppo non revocabile, ha portato allo sfratto di alcune
famiglie che occupavano i casali da oltre mezzo secolo, figli dei
contadini che curavano le terre.
Ora è arrivato il momento di lasciare questa brutta storia
alle spalle e iniziare a lavorare tutti insieme per evitare il crollo
del Casale e valorizzarlo per farlo godere alla comunità
e al territorio. Per questo è nato il Coordinamento di Associazioni
e cittadini "Uniti
per la Cervelletta" a cui tutti possono partecipare
con idee e progetti.
Antonio
Barcella
www.collianiene.org
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