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aprile 2016 -
È bene far partire questo articolo da una considerazione che
non ammette repliche: “Roma è dei romani”…
e non di quei burocrati di turno che vengono ad amministrare questa
città senza conoscere nulla di questo luogo e dei suoi abitanti.
Pensiamoci bene al momento di scegliere al prossimo turno elettorale
se vogliamo che questa metropoli sia amministrata da chi non sa neppure
dove siano posizionati i quartieri di Tor Sapienza o Tiburtino III
e quindi non conosce neppure pregi e difetti di una periferia
che soffre. Questa riflessione ad alta voce nasce da un episodio
di ordinaria burocrazia che, più che renderci perplessi, ci
fa inferocire. Chiariamo subito che è un fatto che non c’entra
nulla con Colli Aniene e il Tiburtino ma, per la sua gravità,
è una vicenda che coinvolge tutta la città. Il tutto
nasce dalle disposizioni impartite dai Commissari al governo di questa
città che chiedono ai dipartimenti di applicare alla lettera
il regolamento comunale senza usare un briciolo della storica giustizia
di re Salomone. Avevano adottato le aiuole del quartiere preoccupandosi
di annaffiare fiori e piante, che la terra intorno fosse pulita senza
essere sommersa da cartacce o deiezioni canine. Si rimboccavano le
maniche per la comunità e a spese proprie mantenevano un po’
di decoro dopo tanto abbandono. Ma ai cittadini che avevano “adottato”
le aiuole di via Venturi e via Ruspoli, al Portuense è arrivata
la comunicazione del Dipartimento Ambiente del Comune che dichiara
«inefficace» il patto stipulato alla fine dello scorso
anno con l’XI Municipio: le aree prese in carico sono di esclusiva
competenza comunale, quindi meglio desistere altrimenti si è
fuorilegge. Ieri mattina l’amara sorpresa. «Siamo arrivate
– dichiarano due ragazze del quartiere – e abbiamo trovato
un disastro. Gli pneumatici che avevamo colorato e usato come fioriere
non c’erano più, i fiori strappati. È stato un colpo
per noi e i nostri bambini che si prendevano cura delle piantine e
imparavano ad avere rispetto per le cose comuni».
Il commento del Campidoglio è risoluto fornendo ai cittadini
una prova di forza e, in un certo modo, di arroganza dei poteri: «Il
Municipio ha commesso un abuso: le aree verdi sono in capo al Dipartimento
che è l’unico preposto all’istruttoria del Regolamento sulle
aree verdi in adozione, iter a cui le singole posizioni dovranno adeguarsi.
Il municipio è stato sollecitato più volte a farlo,
senza esercitare poteri che non ha». .