20
giugno 2016 - Con un risultato che non ammette repliche Virginia
Raggi (Movimento Cinquestelle), il doppio delle preferenze (67,15%)
rispetto allo sfidante Roberto Giachetti (32,85%), si è insediata
sulla poltrona più importante della Capitale ma, soprattutto,
ha convinto tanti romani delusi dalle precedenti amministrazioni che
questa città possa essere governata in maniera differente con
una attenzione importante verso le periferie. I romani hanno dimostrato
quanto siano poco importanti per loro temi come le Olimpiadi o lo
Stadio della Roma (ve lo dice un romanista) rispetto al degrado dilagante,
al trasporto locale, alla scarsa sicurezza, ai servizi, alla disonestà
al potere. Diamo credito a chi ha vinto e auguriamo a lei e a noi
che Roma possa essere riportata ai livelli di vivibilità che
la capitale d’Italia merita. Il Partito Democratico rifletta sugli
errori commessi a livello locale e al governo della nazione abbandonando
il suo elettorato proprio su questioni come pensioni e diritti del
lavoro. Se ha perso in tutti i Municipi della città tranne
quello dei Parioli, significa che la sua linea politica ha cambiato
completamente gli obiettivi per i quali era stato votato. Chi lo nega
fa solo il danno di quel partito.
Tornando alla neo eletta cerchiamo di conoscerla meglio. Virginia
Raggi è cittadina romana e vive nella borgata Ottavia. Si è
laureata in Giurisprudenza all’Università di Roma Tre con specializzazione
in diritto d’autore, proprietà intellettuale e nuove tecnologie.
Lavora come avvocato civilista in un importante studio legale della
città. È entrata in consiglio comunale nel 2013 con
1.525 preferenze come rappresentante del Movimento Cinquestelle. In
questi tre anni all’opposizione si è occupata soprattutto di
questioni relative alla scuola e all’ambiente.
Ora dovrà
ricostruire una città dopo i danni della cosiddetta Mafia Capitale
occupandosi soprattutto dei quartieri periferici che sono in sofferenza
da tempo interminabile. Lo dovrà fare riallacciando i rapporti
con il territorio e con chi lo conosce meglio senza farsi prendere
da smanie di protagonismo o chiudendosi nel proprio bunker. La
città deve essere ascoltata per essere governata!