21
giugno 2016 - “Ama comunica che la gara ad evidenza pubblica
per l’affidamento del servizio di ritiro a domicilio dei rifiuti ingombranti
“RiciclaCasa” non è andata a buon fine, in quanto la commissione
valutatrice ha riscontrato l’inidoneità della documentazione
presentata nelle due offerte ricevute. Le prenotazioni del servizio,
quindi, da sabato 18 giugno sono temporaneamente sospese mentre i
ritiri già fissati verranno regolarmente effettuati come da
appuntamento. Ama è già al lavoro per bandire al più
presto una nuova gara, che permetta di riprendere nel minor tempo
possibile l’erogazione del servizio, vista l’indisponibilità
comunicata ieri dal precedente fornitore di proseguire la raccolta,
nelle more dell’espletamento della gara stessa.
L’azienda, inoltre, si è già attivata per ampliare gli
orari di apertura dei 14 Centri di Raccolta presenti sul territorio,
rafforzando il personale addetto, in modo da garantire comunque ai
cittadini lo smaltimento gratuito dei rifiuti ingombranti, elettronici,
speciali e di tutti quei materiali che non devono essere assolutamente
gettati nei cassonetti stradali.”
Quando
osservo certi comunicati rabbrividisco pensando alle conseguenze inevitabili
causate dalla sospensione di un servizio essenziale per la città.
Partiamo dal bando. Se ci sono state solo due risposte è facile
ipotizzare che è stato emessa la solita gara al ribasso che
costringe le ditte a fornire un servizio poco remunerativo per le
imprese e poco dignitoso per la città. Le conseguenze prevedibili
e non giustificabili per nessuno sono che presto avremo le strade
della città invase da vecchi divani, televisori rotti, elettrodomestici
vari, etc. etc. Di chi è la colpa di questa, quantomeno, superficialità
nell’emissione del bando per il servizio? Purtroppo, non lo sapremo
mai. Chi pagherà per i danni che produrrà alla città?
Purtroppo, non lo sapremo mai. E poi sanzionano i cittadini, che hanno
certamente le loro colpe, ma i veri danni ambientali derivano da fatti
come questi che complicano la vita delle persone con un servizio non
all’altezza di quanto paga il contribuente.