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agosto 2016 - Tre buche poste in viale Franceschini davanti
al bar 66, delimitate dal marmo e dalle transenne arancioni e diventate
ricettacolo di rifiuti, sono state ereditate dai cittadini di Colli
Aniene al posto di tre bellissimi pini rimossi per motivi di sicurezza
dal IV Municipio. Permetteteci almeno il beneficio del dubbio sul
fatto che tre alberi, piantati in quel luogo da oltre trent’anni,
improvvisamente diventano un pericolo per la popolazione. Passi per
uno dei tre ma ci resta difficile credere che tutti gli alberi erano
diventati una minaccia per i passanti o le cose. Auspichiamo che il
Servizio Giardini o l’Ufficio Tecnico del IV Municipio abbiano fatto
una valutazione opportuna prima di dare il via libero all’operazione
e tenteremo attraverso un accesso agli atti di ottenere dal Municipio
il verbale indispensabile che ha autorizzato l’appaltatore alla rimozione
delle piante. Le radici sporgenti non giustificano un abbattimento!
Bastava solo che il Municipio avesse eseguito per tempo la necessaria
manutenzione della superficie asfaltata o la potatura dei rami degli
alberi come dovrebbe essere dovere di un’amministrazione pubblica.
Per manutenzione e controllo delle alberature si intende un’operazione
costante sul territorio per prevenire eventuali danni prodotti dalla
caduta di rami e alberi. Invece nell’ultimo periodo a Colli Aniene
si è prodotto il vezzo di tagliare gli alberi a “gruppi”
di tre o quattro e con una presunta superficialità
che ha lasciato più di un dubbio ai residenti del quartiere.
Lasciamo
da parte la polemica sulla tutela del verde pubblico, patrimonio dei
cittadini romani, ma non riusciamo a spiegarci perché a distanza
di oltre sei mesi dalla rimozione non siano state messe a dimora le
nuove alberature. Purtroppo a Colli Aniene è diventata una
cattiva abitudine quella di non portare a termine le attività
iniziate. Oltre le alberature mai ripristinate ci sono almeno due
aree ludiche per bambini rimosse e mai rimpiazzate; un muro caduto
su un attraversamento per disabili che sta ancora lì a perenne
memoria costituendo una barriera architettonica per chi avrebbe bisogno
di percorsi facilitati; la sicurezza delle scuole viene affrontata
con il contagocce lasciando ai residenti edifici scolastici degni
di un paesaggio libanese; per finire con i numerosi arredi dei parchi
rimossi per vetustà e mai sostituiti.
È chiaro che tutto questo era responsabilità delle amministrazioni
precedenti che non hanno affrontato le questioni con la giusta determinazione
e concretezza ma ora aspettiamo pazientemente l’inversione di tendenza
promessa e non ancora attuata … ma di pazienza ne è rimasta
davvero poca