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agosto 2016 - La “storia infinita” del parco della Cervelletta
e dei suoi casali apre un nuovo capitolo che prosegue la scia del
“pasticciaccio brutto”. Per chi ancora non lo sa, tutti i fatti sono
conseguenza di una Determinazione Dirigenziale quantomeno superficiale,
poi ritirata, e di un bando pubblico per l’assegnazione di terreni
compresi nel parco Naturale Valle dell’Aniene.
L’ultimo episodio di questa storia, in cui l’amministrazione pubblica
ha avuto un ruolo da protagonista, ci è stato riferito da un
visitatore che ci ha inviato immagini di diversi alberi tagliati e
di ruspe che stanno modificando l’aspetto di quel territorio. Premesso
che non entriamo nel merito di eventuali autorizzazioni ad eseguire
quei lavori ma chiamiamo in causa l’ente RomaNatura che dovrebbe vigilare
sul parco impedendone lo scempio. Dal sito internet dell’ente si può
leggere: “Attualmente RomaNatura gestisce oltre 16.000 ettari
di natura protetta, compresa la riserva marina delle
Secche di Tor Paterno, un’area pari all’intero territorio di Bologna.
Molte riserve naturali conservano quella vocazione agricola che rende,
a tutt’oggi, il Comune di Roma il primo comune agricolo d’Italia.”
Tagliare
alberi a piacimento o modificare l’assetto del terreno non mi sembra
che rientri nella sorveglianza e nella tutela del territorio. Per
noi “natura protetta” significa vigilare attentamente sul territorio
che costituisce un bene della comunità ed evitare che diventi
un bene privato dove tutto è permesso perfino di lasciare “mastini”
liberi di scorazzare per spaventare visitatori con bambini al seguito.
È quanto è successo ieri ad un uomo che insieme ai figli
stava percorrendo in bici il parco quando all’altezza del borghetto
ha avuto l’incontro imprevisto. L’aggressività dei cani ha
consigliato all’uomo di portare al sicuro i bambini allontanandosi
al più presto dalla zona prendendo l’unica strada percorribile
senza incrociare gli animali dall’aspetto poco rassicurante. Per questo,
per tornare a Colli Aniene, ha dovuto fare una vasto giro attraversando
zone insicure e sconosciute. Una brutta avventura che lascerà
un ricordo non piacevole nei due bambini che lo accompagnavano. Anche
due uomini che stavano facendo jogging hanno dovuto desistere nel
loro intento di praticare sport nella natura perché minacciati
dalle due bestie.
Per questo la domanda che ci poniamo e che rivolgiamo alla Presidente
del IV Municipio è: “La Cervelletta è ancora
un bene della comunità?”
Per noi la risposta è affermativa è per questo continueremo
a chiedere ai residenti
di firmare per farla mettere sotto la tutela
del FAI "I luoghi del cuore".