A chi spetta la rimozione delle macerie del muro crollato a Colli Aniene?
Ennesima storia di gestione indecorosa del quartiere

7 settembre 2016 - Se il fatto non fosse così serio ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate perché supera per fantasia i racconti di fantozziana memoria. Una storia che va avanti da oltre un anno tra i silenzi di chi dovrebbe informare i cittadini e fornirgli un servizio adeguato. Veniamo ai fatti con gli aggiornamenti degli ultimi giorni. Un muro è crollato da oltre un anno su un passaggio per disabili in viale Sacco e Vanzetti (Parco Livio Labor) e le macerie sono ancora lì semplicemente transennate e non c’è traccia di lavori per ripristinare l’area.
Il neo assessore con delega ai lavori pubblici, ambiente e sicurezza Alessandro Pirrone del IV Municipio ha risposto attraverso Facebook al quesito di un cittadino che gli chiedeva il motivo per il quale non si interveniva per rimettere in decoro l’area. La risposta è stata: “Abbiamo svolto alcune indagini e da notizie ricevute dalla Direzione Tecnica del Municipio il muro che appare in foto risiede in una proprietà privata. È dunque impraticabile l'impiego di fondi pubblici per sanare la situazione. Mi spiace, davvero. Purtroppo è tutto su suolo privato. Attendiamo il rientro dello specialista che ha seguito la pratica e torneremo sulla questione.”
Premetto che l’assessore Pirrone è appena entrato nella nuova giunta e deve fidarsi dei tecnici e dei funzionari che gli forniscono le informazioni. Non è a lui che addebitiamo questa indecorosa storia ma è a lui che ci rivolgiamo per venirne a capo. Per nostra esperienza, abbiamo già costatato diverse volte che la prassi in maggiore uso nel IV Municipio, da diversi anni, è quella di rimpallare i problemi su qualche altra entità non arrivando quasi mai alla soluzione della questione. Fermo restando che se veramente il manufatto fosse su un’area privata il compito del Municipio sarebbe quello di costringere il proprietario alla rimozione dei detriti e a liberare il passaggio per invalidi.
Ma in realtà le cose non stanno in questo modo perché quel muro è stato costruito nell’ambito del progetto della giunta Veltroni in occasione dell'allestimento dell'area verde attrezzata del Parco Livio Labor, precedentemente chiamata la “buca di via Massini”. Era un iniziativa contenuta nel progetto le “cento piazze” che intendeva restituire decoro alla periferia ottenendo l’esatto contrario perché quasi tutte quelle costruzioni sono in stato di completo abbandono. Basta riesumare le carte del progetto per capire da chi sia stato edificato il muro incriminato. Se si scoprisse che l’area è veramente privata, il Comune di Roma nel lontano 2005 avrebbe fatto un abuso costruendo su un luogo non di sua proprietà. È sufficiente osservare i resti dei materiali (leggasi transenne in ghisa) per rendersi conto che sono quelli normalmente in uso nelle costruzioni dell’amministrazione capitolina.
Questi sono tutti gli elementi di questa triste e per certi versi ridicola storia che noi consegniamo all’assessore Pirrone. Auspichiamo che siano sufficienti per risolvere la faccenda altrimenti chiederemo al Comune di Roma di accedere agli atti del progetto veltroniano e siamo certi che le carte confermeranno la nostra posizione.
Del resto, sembra che tutto quello che ha fatto Veltroni nel quartiere di Colli Aniene, come l’altra storia infelice dell’illuminazione del parco Baden Powell, non sia mai stato acquisito dal Patrimonio di Roma Capitale. I beni della comunità non vengono tutelati e preservati e noi ci domandiamo “perché?”. La risposta la lasciamo ai lettori.

Articoli letti: 570  
se apprezzi questo sito internet clicca mi piace su Facebook

 

Commenti