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settembre 2016 - Via Cupa torna a far sentire la propria
voce e lo fa attraverso un duro comunicato che denuncia lo stato di
abbandono della zona intorno alla stazione Tiburtina, occupata da
oltre 500 immigrati cosiddetti "transitanti" che sperano
di ricongiungersi a parenti ed amici in altre nazioni europee, e annuncia
un’azione legale contro il Comune di Roma. Non vogliamo prendere posizione
in questa vicenda in cui l’inerzia delle istituzioni lede i diritti
dei cittadini senza risolvere o affrontare quelli degli immigrati.
Lasciamo spazio al solo comunicato senza ulteriori commenti: «Nella
notte tra venerdì e sabato sono stati oltre 500 gli immigrati
contati dai residenti in Via Cupa. “Gli attivisti capendo che hanno
ormai licenza di fare qualsiasi cosa hanno “occupato” nuovamente l’ex
centro Baobab che gestivano in precedenza insieme al noto Salvatore
Buzzi, la parola occupato la scriviamo tra virgolette visto che stranamente
gli attivisti sono in possesso delle chiavi del centro. Le chiavi
dallo sgombero avvenuto lo scorso anno erano in possesso del Comune
di Roma nonostante la sentenza del Tar che lo intimava a riconsegnarle
ai legittimi proprietari, qualcuno dal Comune deve spiegare come hanno
fatto queste chiavi a finire in mano agli attivisti, confidiamo che
sia solo una casualità e che non ci sia una complicità
istituzionale in questa occupazione, sarebbe un fatto troppo grave
di cui dovrebbe rispondere la Sindaca Raggi. Di sera in sera vediamo
il numero dei migranti crescere, se continuano di questo passo a breve
torneranno ad essere oltre mille con situazioni simili a quelli dello
scorso anno quando sfondarono quota millecinquecento. Nei giorni scorsi
infatti, saltato il tavolo di trattativa con il Comune di Roma per
ottenere un immobile in concessione, gli attivisti di Baobab hanno
annunciato che avrebbero ammassato in Via Cupa numeri ingestibili
di migranti, una minaccia che stanno mettendo in pratica grazie alla
loro rete che gestisce il traffico umano fin dall’Eritrea sulla pelle
di cittadini e imprenditori della zona. Il presidio della Questura
di Roma che era fisso in Via Cupa si è spostato su Via Tiburtina
dal lato del campo rom, lontano da palazzi e attività imprenditoriali,
il fetore che arriva da Via Cupa è troppo anche per loro. I
cittadini sono ormai completamente abbandonati. Quando piove i migranti
si riparano sotto alle palazzine non consentendo ai cittadini di uscire
per portare i figli a scuola e di recarsi a lavoro. Le risse tra migranti
sono sempre più frequenti. Le attività imprenditoriali
hanno già iniziato a trasferirsi lontano dalla zona non potendo
più lavorare. La Prefettura intervenga con uno sgombero prima
che sia troppo tardi e chi sta rovinando la vita ai residenti con
il traffico di migranti venga immediatamente consegnato alla giustizia.
Come cittadini stiamo avviando un’azione legale di risarcimento danni
verso il Comune e stiamo valutando ogni azione legale anche nei confronti
di quelle istituzioni che nonostante le denunce, gli esposti e le
numerose richieste ufficiali di intervento non hanno agito. Nei prossimi
giorni intraprenderemo azioni di grande risonanza mediatica per chiedere
una soluzione definitiva a questa questione.» Questa la nota
del Comitato Cittadini Stazione Tiburtina.