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settembre 2016 - A fare da contraltare a qualche timido segnale
di risveglio per gli interventi necessari al territorio, permangono
una serie di grandi problemi che tardano ad essere affrontati e risolti.
Tra questi, forse il più importante, è la mobilità
dei cittadini del tiburtino che tra strade distrutte e cantieri interminabili
affrontano ogni giorno la propria odissea quotidiana per uscire dalle
insidie di un gigantesco labirinto da far invidia a quello mitologico
di Dedalo. Ogni giorno, sulle strade dei nostri quartieri c’è
una trappola nuova o una variazione che provoca nuovi disagi lungo
gli annosi e interminabili cantieri di questo Municipio.
Se andate sul sito di Roma Capitale al link “Lavori
pubblici in corso di esecuzione” trovate una pagina completamente
vuota ma la situazione è esattamente all’opposto: Roma è
piena di cantieri che non hanno mai fine.
Ad esempio sulla via Tiburtina, una delle più importanti vie
consolari, esistono cantieri aperti, ormai da più di cinque
anni che continuano ad assillare gli utenti della mobilità.
Sono due le tipologie di opere che da tempo interessano la strada:
la costruzione del collettore fognario nel tratto
compreso tra Pietralata e la stazione Tiburtina (ultimamente sono
stati aperti nuovi cantieri sulle vie laterali prima che sia stato
completato il cantiere principale) e i lavori di raddoppio
della via Tiburtina che attualmente investono la zona da Ponte Mammolo
a Settecamini. L’unico risultato certo è il traffico sempre
presente nelle due direzioni e continui ingorghi in caso di maltempo
e nelle ore di punta. Questa mattina sulla via tiburtina, per fare
poche centinaia di metri in direzione del bivio di Casal de Pazzi,
si impiegava quasi mezz’ora. Una situazione insostenibile diventata
ormai quasi quotidianeità ma alla quale gli automobilisti non
si rassegnano. Questa
mattina un post nel gruppo di Ponte Mammolo riportava: “Quasi
20 minuti per fare 300 mt mi sembra un crimine”.
La zona più colpita dai cantieri è tra via Cave di Pietralata
a via dei Durantini dove molte strada sono in sofferenza per i vari
cantieri aperti dello SDO e del collettore fognario. A tal proposito
è nato un Comitato di iniziativa popolare “Difendiamo via Tiburtina”
su iniziativa dei residenti che intende intraprendere tutte le azioni
necessarie per mettere fine agli insopportabili disagi. Alle ripetute
richieste di chiarimento sulla fine di questo calvario l’assessore
ai Lavori Pubblici del IV Municipio Alessandro Pirrone ha indicato
la data di marzo 2017. Sarà riaperta la corsia
centrale, si avranno tre corsie per ogni senso di marcia e sarà
possibile attraversare la Tiburtina solo dove saranno predisposti
gli impianti semaforici.
Non certo migliore la situazione di via di Pietralata,
rimasta chiusa circa due settimane per un incendio che aveva messo
in pericolo le alberature nel tratto tra via Durantini e via Ramiro
Fabiani. A questo primo inconveniente è seguito (ora risolto)
un nuovo disagio, rappresentato dal senso unico alternato per l’apertura
di una voragine che ha provocato le ire di chi è costretto
a percorrere quel tratto di strada per raggiungere il proprio luogo
di lavoro.
Nel nostro piccolo anche a Colli Aniene abbiamo un
cantiere che procede a passo di lumaca e da circa tre settimane siamo
costretti a percorrere viale Franceschini su una
carreggiata ristretta. Per di più, sono già alcuni giorni
che non ferve attività sul cantiere e ce ne domandiamo i motivi.
L’occupazione di suolo pubblico anche per opere di manutenzione dovrebbe
avere una validità limitata e non dovrebbe provocare fastidi
oltre il consentito. Molte persone si sono lamentate della qualità
del manto stradale in via di realizzazione in questa tratta di strada
e l’assessore ai Lavori Pubblici del IV Municipio si è impegnato
per far eseguire un controllo di qualità.