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settembre 2016 - La “storia infinita”, che deriva
dal mancato rilascio del certificato di agibilità
per quasi tutto il quartiere, apre un nuovo capitolo che, come sovente
capita, va a danno dei cittadini. Ma andiamo con ordine e partiamo
dalla segnalazione che ci ha inviato un residente del nostro quartiere:
“Gentili Signori, non so cosa stia succedendo ma so che tutti
contratti in fase di stipulazione per compravendite a Colli Aniene
sono bloccati. E' stato costituito un gruppo di circa 200 persone
( ed io sarò la 201 ..) che chiedono chiarezza su balzelli
anticostituzionali che fanno rivoltare nella tomba i nostri politici
che hanno costruito con tanto amore la carta Costituzionale della
Repubblica Italiana. Le nostre case non sono in regola: ho comprato
una casa in Via Fausto Gullo e me la ritrovo in Via Franceschini…
Ora scappa fuori un commissario straordinario di nome TRONCA che emette
una ordinanza in cui si obbligano i cittadini a pagare il suolo su
cui sono state costruite le case ( ''????? forse ho capito male ..)
e non solo arriva la MAGA detta Raggi che rincara la dose dicendo
che le case vanno affrancate ... Può fare chiarezza e se ci
dice come stanno le cose possiamo fare veramente un grande gruppo
costituito da tutti i cittadini e tecnici e ci facciamo sentire sui
giornali tv andiamo in Parlamento ... questi sono pazzi e poi dicono
che le vendite immobiliari non ripartono ... Grazie per l'attenzione
aspetto vostre nuove. MD”
Non conoscendo l’argomento mi sono rivolto ad un esperto del settore
con cui abbiamo collaborato in altre occasioni, il sig. Fabrizio Colarossi
della Progetim, girando a lui il quesito. La risposta è stata
la seguente e certamente non renderà più tranquilli
i residenti di questa parte del territorio: “Sig. Antonio buongiorno
e grazie della fiducia, nella realtà questa problematica è
sempre esistita a Colli Aniene solo che il torpore istituzionale e
soprattutto, mi conceda, la scarsa professionalità degli operatori
la facevano passare come inesistente. Poi c’è stata una sentenza
della Corte Costituzionale che ha scatenato il putiferio e come d'incanto
si sono svegliati tutti. La realtà di Colli Aniene è
molto particolare in quanto le convenzioni che furono stipulate tra
costruttori - cooperative dovevano essere integrate al fine del rilascio
del certificato di agibilità: per un periodo di dieci anni
dopo il rilascio di detto certificato le case non si sarebbero potute
vendere se non ad un prezzo massimo imposto dal comune, passato tale
termine, con lo scadere del vincolo, sarebbe stato il libero mercato
a tornare sovrano. Il fatto fu che mai furono siglate le convenzioni
integrative e quindi mai rilasciate le agibilità e come conseguenza
mai partì il timer che avrebbe decretato lo scadere del vincolo.
Ora il comune o meglio il Dipartimento di programmazione e attuazione
urbanistica considera il piano di zona 15 Tiburtino sud alla stregua
di tutti gli altri 168 piani di zona e quindi affrancato. La realtà
è che a Colli Aniene si sta perpetrando un vero affronto al
diritto di proprietà che in quanto tale è tutelato dalla
stessa costituzione. Ad oggi se si vuole vendere un appartamento occorre
prestare grande attenzione. Naturalmente mi sono strutturato per essere
di supporto ai miei clienti e sono ormai sei mesi che faccio la spola
con il dipartimento vuoi per presentare pratiche vuoi per chiedere
informazioni più precise ma questa seconda attività
è praticamente infruttifera in quanto ogni volta mi rispondono
a loro piacimento senza logica e soprattutto dimostrando che anche
loro non sanno che pesci prendere. Ho più volte auspicato una
task force per farci sentire e magari con il suo aiuto potremmo anche
farlo. Ho anche fatto un post
sul blog dell'agenzia dove ho provato a spiegare un po’ più
profondamente il problema. Per qualsiasi altro approfondimento o per
qualsiasi iniziativa si voglia prendere mi ritenga pronto e disponibile.
Grazie ancora della fiducia. Cordialmente. Fabrizio Colarossi”
A questo punto non ci resta che discuterne con le altre associazioni
del territorio al fine di indire una assemblea pubblica, invitando
gli esperti del settore e i rappresentanti degli assessorati dei lavori
pubblici delle amministrazioni di prossimità. Qualcuno dovrà
dipanare questa matassa assai ingarbugliata e dare risposte ai cittadini.