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novembre 2016 - Gli eventi climatici eccezionali diventano
sempre più di ordinaria amministrazione e ripropongono il problema
della cura e manutenzione delle alberature. Il maltempo di domenica
scorsa ha provocato in tutta la città e in particolare a Colli
Aniene la caduta di alberi e di grossi rami che potevano costituire
un pericolo per la popolazione. Episodi di questo tipo si sono ripetuti
costantemente negli anni senza che sia mai stato approntato un programma
di potatura e controllo statico delle piante. Tanti alberi sono caduti
nel tempo, perfino all’interno dei giardini delle scuole, basta vedere
il territorio disseminato di tronconi di alberi che, come lapidi di
un cimitero, ci rammentano il pericolo a cui siamo spesso andati incontro.
Il verde di Colli Aniene è il patrimonio di questa zona della
città e la ricchezza per chi ci vive ma è anche il suo
primo problema. Abbiamo spesso segnalato la questione al Municipio
chiedendo il controllo delle alberature del quartiere ma ben pochi
interventi sono stati portati a compimento. Ma la questione più
inquietante è che non ci sono i fondi per la manutenzione delle
piante ma il denaro viene prontamente trovato eliminare alberi che,
a nostro parere, non rappresentavano alcun pericolo di caduta come
nel caso dei tre pini di viale Franceschini che oltretutto attendono
ancora la loro sostituzione.
Per
tornare in argomento, ora i cittadini si augurano che gli alberi caduti
domenica scorsa vengano rimossi al più presto magari evitando
di lasciare altri tronconi sparsi sul territorio.
Lao
Tse, primo esponente della filosofia Tao, seicento anni prima di Cristo
affermava che un solo albero che cade fa più rumore di una
foresta che cresce. Parafrasando questa asserzione potremmo sostenere
che un albero che cade è un pericolo per le persone, una foresta
che cresce è la sua risorsa e per questo va curata.
Antonio
Barcella
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