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novembre 2016 - L’Italia tra i Paesi UE è il terzo
più grande utilizzatore di antibiotici negli allevamenti, con
la situazione più critica negli allevamenti intensivi : il
71% degli antibiotici venduti in Italia va agli animali d’allevamento
e il 94% di questi trattamenti è di massa. È anche da
qui che si sviluppa la resistenza dei batteri agli antibiotici, fenomeno
che sta minacciando la nostra salute a livello mondiale. Le condizioni
di allevamento intensivo determinano la nascita e la diffusione di
super batteri, resistenti agli antibiotici, che dagli allevamenti
possono raggiungere le persone e farle ammalare e, in alcuni casi,
a morire.
Nella giornata europea dedicata agli antibiotici le associazioni Legambiente,
CIWF Italia, AIAB, Altroconsumo, ARCI, CGIL, Cittadinanzattiva, Comuni
Virtuosi, FederBio, Federazione Italiana Media Ambientali, Fondazione
Culturale Responsabilità Etica, Fondazione Sviluppo Sostenibile,
Fondazione Univerde, Greenpeace Italia, Libera, Lipu, Marevivo, Movimento
Difesa del Cittadino, Slow Food Italia, Unione degli Studenti, WWF
Italia hanno scritto oggi al ministro della Salute Beatrice Lorenzin,
chiedendo un incontro per parlare insieme degli impegni del governo
sul fronte degli antibiotici. La lettera non a caso è stata
inviata al ministro in questa giornata, dedicata proprio alla sensibilizzazione
sulla minaccia rappresentata dalla resistenza agli antibiotici e promossa
dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle malattie
(ECDC) di Stoccolma. Giornata che ricade nella “Settimana mondiale
sull’antibiotico resistenza” indetta dall'OMS.
Le associazioni ricordano che il direttore generale dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità, Margaret Chan, durante l’ultima Assemblea
generale delle Nazioni Unite, ha definito l’antibiotico-resistenza
un ‘lento tsunami’ che sta minando la salute a livello mondiale e
che dal Regno Unito arriva la previsione che, entro il 2050, si passerà
dalle attuali 700.000 persone che muoiono ogni anno a causa dell’antibiotico-resistenza
a 10 milioni di persone.
L’Italia - prosegue la lettera - all’interno dei Paesi UE è
il terzo più grande utilizzatore di antibiotici negli allevamenti,
con la situazione più critica negli allevamenti intensivi:
il 71% degli antibiotici venduti in Italia va agli animali d’allevamento
e il 94% di questi trattamenti è di massa. Questa modalità
di utilizzo degli antibiotici è la condizione a più
alto rischio per la nascita di super batteri che dagli allevamenti
possono raggiungere le persone e farle ammalare, contribuendo a far
salire il numero di morti per antibiotico resistenza (tra 5.000 e
7.000 persone all’anno in Italia). La strada maestra per contrastare
l’antibiotico resistenza è far ridurre significativamente il
consumo di antibiotici.
Per questo, le associazioni Legambiente, CIWF Italia, AIAB, Altroconsumo,
ARCI, CGIL, Cittadinanzattiva, Comuni Virtuosi, FederBio, Federazione
Italiana Media Ambientali, Fondazione Culturale Responsabilità
Etica, Fondazione Sviluppo Sostenibile, Fondazione Univerde, Greenpeace
Italia, Libera, Lipu, Marevivo, Movimento Difesa del Cittadino, Slow
Food Italia, Unione degli Studenti, WWF Italia insistono sulla necessità
di un confronto con il ministro su alcuni impegni del governo in Italia
e in Europa. Nello specifico, lo status della riduzione del consumo
di antibiotici negli allevamenti italiani, per sapere con quali obiettivi
misurabili ed entro quali scadenze temporali il governo intenda fermare
l’attuale enorme utilizzo di antibiotici; a che punto sia il Piano
nazionale sull’antibiotico resistenza e quali misure obbligatorie
preveda per l'industria zootecnica; informazioni sul monitoraggio
e sulla vigilanza del Servizio Sanitario Nazionale sui dati di consumo
degli antibiotici negli allevamenti e su quali modalità siano
previste per rendere fruibili i dati raccolti.
A livello europeo, le associazioni chiedono al governo italiano il
sostegno all’introduzione del divieto dell’uso profilattico e metafilattico
dei trattamenti di massa preventivi di gruppi animali e del divieto
assoluto degli antibiotici di importanza critica per l’uomo in usi
preventivi e nei trattamenti di gruppo. Esse chiedono inoltre di supportare
il rapporto ENVI del Parlamento Europeo su "Regulation on Veterinary
Medicinal Products" affinché non subisca modifiche in
occasione del negoziato finale tra Parlamento, Consiglio e Commissione
previsto a gennaio prossimo.
Antonio
Barcella
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