Casale della Cervelletta abbandonato e a rischio di occupazione abusiva
La segnalazione arriva dagli studenti dell’Università Roma 3 in visita studio

21 novembre 2016 - 12 miliardi di lire di investimento del Comune di Roma spesi in passato per l’acquisizione dei manufatti della Cervelletta stanno andando in malora a causa dello scarso interesse istituzionale per quei beni storici del territorio quali il Casale del XVII secolo e la Torre Medioevale. Patrimoni pubblici che dovrebbero essere tutelati dai Beni Culturali non solo a parole ma con fatti concreti. Invece assistiamo alla completa latitanza da parte di chi dovrebbe conservarli e valorizzarli. Mentre i cittadini con i loro voti al FAI posizionano la Cervelletta al quarto posto tra i monumenti di Roma indicati come “Luogo del cuore”, Municipio e Comune continuano a snobbare la questione. Del resto, il suo proprietario ossia il Patrimonio del Comune di Roma non ricava nulla da questo bene e di conseguenza non è interessato a fare investimenti per la sua conservazione. Ma questo tipo di comportamento pone almeno una domanda: “Perché il Comune di Roma ha investito un fiume di denaro sull’acquisto di questo bene, attraverso la permuta con appartamenti e terreni di sua proprietà, per poi abbandonarlo al suo destino?”. Una domanda senza risposta sulla quale dovrebbe quantomeno indagare la Magistratura per capire se dietro questa acquisizione possa celarsi qualche tipo di reato o qualche interesse più o meno lecito.
Alcuni studenti della facoltà di architettura dell’Università Roma 3, nei giorni scorsi, sono andati in visita studio al Casale della Cervelletta per imparare tecniche di restauro e si sono trovati l’ingresso sbarrato. Hanno visivamente costatato che le porte interne, che affacciano lungo la stradina di entrata, erano tutte spalancate al punto che animali e persone possono entrare liberamente al suo interno e distruggerne il contenuto. Le porte aperte fanno sospettare che qualcuno si sia già intrufolato dentro il Casale e inoltre rappresentano per il futuro un grosso rischio di occupazione abusiva. Peraltro, nel Casale, ci sono alcuni reperti che sono stati dati in prestito dai cittadini a chi curava in precedenza l’area e queste persone sono in attesa della restituzione dei beni, sempre che non siano stati già depredati con la collaborazione di chi ha abbandonato questo bene della comunità al suo destino.
Il Coordinamento di associazioni e cittadini “Uniti per la Cervelletta” ha bussato a tutte le porte istituzionali per salvaguardare il Casale e l’area protetta ma ha trovato in risposta un autentico muro di gomma dove il solito scaricabarile rinviava le persone da un ente responsabile ad un altro. Il Casale della Cervelletta sembra diventato un argomento tabù con assessori e consiglieri municipali che fuggono solo al sentirla nominare. Eppure, nell’ultima consiliatura era diventato un cavallo di battaglia dell’attuale maggioranza che governa questo territorio ed ora è lasciato scientemente nel dimenticatoio. Che c’entri qualcosa il risentimento verso chi ha denunciato i misfatti di una Determinazione Dirigenziale quantomeno sospetta che a furor di popolo è stata ritirata?
Una volta percorse tutte le strade di Municipio, Comune e Regione non ci sarà altra opportunità che elevare il livello della protesta attraverso un presidio davanti al Municipio o rivolgersi alla Magistratura con un esposto che evidenzi le eventuali ipotesi di reato. Le azioni verranno decise nel prossimo direttivo del Coordinamento in base al contributo di tutti.

Un'ultima considerazione è doveroso farla. Nel caso di occupazione abusiva o peggio ancora di crolli, che cosa diremo ai ragazzi dell' Istituto Tecnico per il Turismo “Livia Bottardi” che già dal 1995 hanno aderito al progetto “La scuola adotta un monumento”, scegliendo il Parco e il Casale della Cervelletta fra mille altri monumenti della città? Una scelta dovuta al suo straordinario interesse storico, culturale ed ambientale e al desiderio di promuovere attivamente la salvaguardia e la tutela di un lembo rimasto ancora intatto della Campagna romana, minacciato da interessi speculativi conseguenti all’inarrestabile processo di espansione urbana. Interessi speculativi che non sono mai cessati e minacciano ancora una volta l'esistenza stessa di questo bene della comunità.

Antonio Barcella
www.collianiene.org
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