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novembre 2017 - Ancora una interrogazione
a risposta scritta del Consigliere Giorgio Trabucco sul
degrado del giardino Aldo Tozzetti di via Galati non trova
l’esito auspicato tranne che per un vago impegno del neo assessore
all’ambiente Piergiorgio Angelucci nel richiedere una puntuale
e accurata manutenzione dell’area stessa. In realtà
la risposta ricalca quella di 10 mesi fa da parte dell’ex
assessore Pirrone che scaricava le competenze sul parco al
Dipartimento Tutela Ambientale – Servizio Giardini perché
l’area verde è superiore ai 25.000 mq. Un modo di fare
che non condividiamo perché l’amministrazione di prossimità
resta sempre il primo riferimento dei cittadini per il territorio
che gestisce. Ma questa è la prassi dello “scaricabarile
perfetto” dove le amministrazioni locali e i dipartimenti
si rimpallano le segnalazioni dei cittadini.
Eppure decine di sopralluoghi sono stati fatti, insieme ai
rappresentanti del IV Municipio nel giardino Aldo Tozzetti
di via Galati, in questa e nella precedente consiliatura nel
tentativo di responsabilizzare le istituzioni sullo stato
di abbandono e di degrado dell’area. L’ultimo incontro delle
associazioni e dei cittadini con alcuni consiglieri del IV
Municipio in ordine di tempo è avvenuto il 13 ottobre
2016 con la presenza della Presidente della Commissione Ambiente
del IV Municipio Claudia Nastrucci. A parte qualche vaga promessa,
nulla è stato fatto per riportare questa area verde
in condizioni almeno decenti. Per di più, da oltre
due anni, incombe il mistero dell’area ludica per bambini
scomparsa e mai ripristinata posta vicino al nido “Il nostro
girotondo”. In realtà l’area fu rimossa per motivi
di sicurezza, come tante altre aree ludiche di Colli Aniene
e di altri quartieri che attendono inutilmente di essere restituite
ai bambini.
Una situazione di abbandono pressoché totale in cui
l’azione del tempo e il vandalismo di turno hanno svolto la
loro azione distruttiva rendendo gli arredi pressoché
inesistenti.
L’area verde adiacente Via Galati è stata realizzata
nel 1997, il tema era quello di recuperare un territorio degradato
per realizzare un parco pubblico a completamento della costruzione
di due parcheggi interrati. L’occasione, persa, era quella
di creare uno spazio di aggregazione per i cittadini all’interno
del quartiere. L’area è diventata nel tempo preda delle
orde dedite allo schiamazzo notturno che spesso lasciano il
segno della devastazione e del vandalismo. Panchine smembrate,
cestini divelti, pavimentazione martoriata, illuminazione
scarsa sono i segni inconfondibili di un degrado inarrestabile.
Antonio
Barcella
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