16
novembre 2017 - Una sala Falconi completamente piena,
con posti in piedi, e la presenza della Presidente del IV
Municipio Roberta Della Casa e degli Assessori Stefano Rosati
e Andrea Mariotti hanno dato almeno una indicazione positiva:
è stata sconfitta l’indifferenza che gravava sul destino
del manufatto storico. Ma le cose positive finiscono lì
perché il futuro del più significativo monumento
della tiburtina sembra già segnato e le responsabilità
sono tutte di chi ha governato nel passato con scelte quantomeno
discutibili. Sintetizzando l’esito del confronto possiamo
dire che il colpevole della situazione attuale è da
ricercare nelle precedenti amministrazioni che, dopo aver
acquisito il casale storico al patrimonio di Roma in cambio
di permute miliardarie (in lire), non hanno saputo o voluto
tutelare questo bene prezioso della collettività ed
ora, probabilmente, è troppo tardi per farlo perché
non sarà facile trovare i 30 milioni di euro per metterlo
in sicurezza.
Buono e articolato il dibattito con tutti gli oratori che
hanno espresso un condivisibile punto di vista. Mai come questa
volta sembravano avere tutti ragione compreso quanto espresso
nell’intervento della Presidente Roberta Della Casa che ha
rimandato al mittente tutti gli attacchi verso l’attuale amministrazione.
Al
dibattito sono emersi alcuni spunti importanti:
1.
L'acquisizione della tenuta e del Casale della Cervelletta
da parte del Patrimonio di Roma, sul finire degli anni ’90,
fu un affare solo per la società che ne deteneva la
proprietà.
2. Il “giovane agricoltore” che ha vinto il bando del Comune
di Roma per l’affitto dei terreni della Cervelletta per un'attività
di agricoltura biologica, non proprio indicata in un'area
soggetta ad esondazioni della rete fognaria e del fiume Aniene,
paga un affitto al comune di soli 1600 euro l'anno per 15
+15 anni.
3. L’associazione che dal 2014 al 2015 ha gestito il Casale
in base ad un affido poi ritirato, ha danneggiato alcune parti
dell’edificio storico per gestire al meglio il proprio "business".
4. Il IV Municipio ha richiesto al comune l'acquisizione del
"bene" per gestirlo direttamente. Avendo ben presente
e sotto controllo la situazione e negando per motivi di sicurezza
l'accesso al suddetto Casale della Cervelletta, in base ad
una perizia tecnica. Rimandando di fatto l'utilizzo della
struttura a dopo la sua messa in sicurezza. Tenendo conto
che occorrono tanti milioni di euro per sistemarlo, temiamo
che questo monumento resterà chiuso per alcuni secoli
e quindi non godibile dalla cittadinanza.
Trovare
dei privati che possano finanziare il progetto senza richiederne
lo sfruttamento sembra un’impresa più ardua che sbarcare
su Marte. Ma il Coordinamento Uniti per la Cervelletta non
demorde e rilancerà presto nuove azioni per arrivare
al vero "proprietario" del Casale e cioè
il comune di Roma, che ieri non era presente al confronto.
Ma di questo ve ne daremo notizia in futuro.
Per
concludere, a mio parere, il Casale Storico della Cervelletta
ha avuto il solo torto di essere stato costruito nel territorio
più bistrattato della Capitale. In qualsiasi altra
città avrebbe avuto un destino ben diverso dall’abbandono
a cui sembra irrimediabilmente condannato.
Antonio
Barcella
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