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Pericoli della rete – Dallo scarso controllo dei dispositivi dei ragazzi al cyberbullismo il passo è breve

3 dicembre 2017 - Prendiamo spunto dalla lettera aperta di un Dirigente Scolastico del nostro quartiere per parlare, ancora una volta, del cyberbullismo e dei pericoli della rete per i ragazzi. L’episodio avvenuto in una scuola media inferiore del nostro territorio è stato perfettamente gestito dalla Dirigente Scolastica che non ha sottovalutato quanto accaduto e ha sollecitato i genitori ad un maggior controllo dei dispositivi affidati ai ragazzi. Abbiamo tergiversato molto prima di riferire del fatto ma poi ci siamo detti che solo affrontando l’argomento tutti insieme si possono responsabilizzare i ragazzi sulle cosiddette insidie della rete. "Lettera aperta del Dirigente scolastico ai Genitori della scuola secondaria - Gentili Genitori, vi scrivo per segnalarvi un fatto preoccupante di cui sono venuta a conoscenza questa mattina: moltissimi alunne e alunni della scuola media stanno frequentando un sito in cui si fanno dei cosiddetti 'spot', ossia delle dichiarazioni di vario genere su fatti, eventi o persone, usando il nome della scuola.
Tali dichiarazioni, che compaiono in forma anonima, contengono frasi con linguaggio spesso volgare o offensivo nei confronti dei compagni e dei Docenti; diversamente non sono anonimi i singoli iscritti al social network, in quanto l’elenco dei nominativi risulta ben visibile.
Trattandosi di minori, vi comunico che ho già provveduto a contattare la polizia postale, presso la quale sporgerò relativa denuncia, e a cui ho rinnovato la richiesta di svolgere incontri di informazione sui pericoli della rete e sul cyberbullismo.
Visto il potenziale pericolo a cui i ragazzi e le ragazze possono andare incontro, vi chiedo fermamente di controllare i dispositivi dei vostri figli e di dotarli dei filtri necessari alla loro protezione e tutela.
L’intervento congiunto della scuola e dei Genitori è l’unica soluzione possibile per evitare conseguenze molto gravi, da quelle psicologiche a quelle penali. Vi ringrazio per la preziosa collaborazione e vi saluto cordialmente. Il Dirigente scolastico - Prof.ssa A. P.

Il WEB è stata una delle scoperte più strabilianti di questo secolo e i ragazzi sono molto più bravi dei loro genitori ad usare i dispositivi che permettono loro di navigare in un ambiente che spesso si rivela ostile. Il bullismo sta devastando la serenità di tante famiglie. A Roma oltre il 40% dei ragazzi o sono bulli o sono loro vittime, un dato che pone questa città sopra la media nazionale. Fare qualcosa per arginare questo fenomeno è un atto dovuto. Oggi il 34% del bullismo è online, in chat e sui social network, quest'ultimo viene definito cyberbullismo. Pur presentandosi in forma diversa, anche quello su internet è bullismo: far circolare delle foto spiacevoli o inviare mail contenenti materiale offensivo può costituire un danno psicologico. In Inghilterra, più di 1 ragazzo su 4, tra gli 11 e i 19, anni è stato minacciato da un bullo via e-mail o sms. In Italia, secondo l’Indagine nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza pubblicata nel 2011 (fonte: Eurispes, Telefono Azzurro, 2011) un quinto dei ragazzi ha trovato in Internet informazioni false sul proprio conto: “raramente” (12,9%), “qualche volta” (5,6%) o “spesso” (1,5%). Con minore frequenza si registrano casi di messaggi, foto o video dai contenuti offensivi e minacciosi, ricevuti “raramente”, “qualche volta” o “spesso” dal 4,3% del campione; analoga percentuale (4,7%) si registra anche per le situazioni di esclusione intenzionale da gruppi on-line.
Rispetto al bullismo tradizionale nella vita reale, il cyberbullismo lo fa su internet talvolta causando danni violenti.
• Anonimato del molestatore: in realtà, questo anonimato è illusorio: ogni comunicazione elettronica lascia pur sempre delle tracce. Per la vittima, però, è difficile risalire da sola al proprio molestatore; inoltre, a fronte dell'anonimato del cyberbullo, spiacevoli cose sul conto della vittima (spesse volte descritta in modo manifesto, altre in modo solo apparentemente non riconducibile alla sua identità) possono essere inoltrate a un ampio numero di persone.
• Difficile reperibilità: se il cyberbullismo avviene via SMS, messaggistica istantanea o mail, o in un forum online privato, ad esempio, è più difficile reperirlo e rimediarvi.
• Indebolimento delle remore etiche: le due caratteristiche precedenti, abbinate con la possibilità di essere "un'altra persona" online (a guisa di un gioco di ruolo), possono indebolire le remore etiche: spesso la gente fa e dice online cose che non farebbe o direbbe nella vita reale.
• Assenza di limiti spaziotemporali: mentre il bullismo tradizionale avviene di solito in luoghi e momenti specifici (ad esempio in contesto scolastico), il cyberbullismo investe la vittima ogni volta che si collega al mezzo elettronico utilizzato dal cyberbullo (WhatsApp, Facebook, Twitter, blogs, ecc.)
Come nel bullismo tradizionale, però, il prevaricatore vuole prendere di mira chi è ritenuto "diverso", solitamente per aspetto estetico, timidezza, orientamento sessuale o politico, abbigliamento ritenuto non convenzionale e così via. Gli esiti di tali molestie sono, com'è possibile immaginarsi a fronte di tale stigma, l'erosione di qualsivoglia volontà di aggregazione e il conseguente isolamento, implicando esso a sua volta danni psicologici non indifferenti, come la depressione o, nei casi peggiori, ideazioni e intenzioni suicidarie. Spesso i molestatori, soprattutto se giovani, non si rendono effettivamente conto di quanto ciò possa nuocere all'altrui persona.

Come difendersi dal cyberbullismo?
Recenti ricerche mostrano che più la vittima è di giovane età, e maggiormente sarà in difficoltà nel reagire agli attacchi da parte dei cyberbulli. Inoltre, maggiori sono i contesti in cui questi episodi accadono (contesto reale e contesto virtuale), maggiore sarà il rischio di suicidio da parte dei ragazzi. E’ allora necessario e fondamentale lavorare in un contesto di prevenzione, in modo che bambini e adolescenti sappiano reagire adeguatamente contribuendo a troncare sul nascere episodi di cyberbullismo. I bambini e gli adolescenti sono i primi che, con il loro comportamento, possono evitare di incorrere in situazioni spiacevoli online. E’ importante non solo che vengano seguiti e supportati dai loro adulti di riferimento durante la navigazione in rete, ma che loro per primi mettano in atto comportamenti responsabili che li aiutino ad auto-tutelarsi.

Fonti: Wikipedia e Telefono Azzurro

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