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dicembre 2017 - Prendiamo spunto dalla lettera aperta
di un Dirigente Scolastico del nostro quartiere per parlare,
ancora una volta, del cyberbullismo e dei pericoli della rete
per i ragazzi. L’episodio avvenuto in una scuola media inferiore
del nostro territorio è stato perfettamente gestito
dalla Dirigente Scolastica che non ha sottovalutato quanto
accaduto e ha sollecitato i genitori ad un maggior controllo
dei dispositivi affidati ai ragazzi. Abbiamo tergiversato
molto prima di riferire del fatto ma poi ci siamo detti che
solo affrontando l’argomento tutti insieme si possono responsabilizzare
i ragazzi sulle cosiddette insidie della rete. "Lettera
aperta del Dirigente scolastico ai Genitori della scuola secondaria
- Gentili Genitori, vi scrivo per segnalarvi un fatto preoccupante
di cui sono venuta a conoscenza questa mattina: moltissimi
alunne e alunni della scuola media stanno frequentando un
sito in cui si fanno dei cosiddetti 'spot', ossia delle dichiarazioni
di vario genere su fatti, eventi o persone, usando il nome
della scuola.
Tali dichiarazioni, che compaiono in forma anonima, contengono
frasi con linguaggio spesso volgare o offensivo nei confronti
dei compagni e dei Docenti; diversamente non sono anonimi
i singoli iscritti al social network, in quanto l’elenco dei
nominativi risulta ben visibile.
Trattandosi di minori, vi comunico che ho già provveduto
a contattare la polizia postale, presso la quale sporgerò
relativa denuncia, e a cui ho rinnovato la richiesta di svolgere
incontri di informazione sui pericoli della rete e sul cyberbullismo.
Visto il potenziale pericolo a cui i ragazzi e le ragazze
possono andare incontro, vi chiedo fermamente di controllare
i dispositivi dei vostri figli e di dotarli dei filtri necessari
alla loro protezione e tutela.
L’intervento congiunto della scuola e dei Genitori è
l’unica soluzione possibile per evitare conseguenze molto
gravi, da quelle psicologiche a quelle penali. Vi ringrazio
per la preziosa collaborazione e vi saluto cordialmente. Il
Dirigente scolastico - Prof.ssa A. P.”
Il
WEB è stata una delle scoperte più strabilianti
di questo secolo e i ragazzi sono molto più bravi dei
loro genitori ad usare i dispositivi che permettono loro di
navigare in un ambiente che spesso si rivela ostile. Il bullismo
sta devastando la serenità di tante famiglie. A Roma
oltre il 40% dei ragazzi o sono bulli o sono loro vittime,
un dato che pone questa città sopra la media nazionale.
Fare qualcosa per arginare questo fenomeno è un atto
dovuto. Oggi il 34% del bullismo è online, in chat
e sui social network, quest'ultimo viene definito cyberbullismo.
Pur presentandosi in forma diversa, anche quello su internet
è bullismo: far circolare delle foto spiacevoli o inviare
mail contenenti materiale offensivo può costituire
un danno psicologico. In Inghilterra, più di 1 ragazzo
su 4, tra gli 11 e i 19, anni è stato minacciato da
un bullo via e-mail o sms. In Italia, secondo l’Indagine nazionale
sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza pubblicata
nel 2011 (fonte: Eurispes, Telefono Azzurro, 2011) un quinto
dei ragazzi ha trovato in Internet informazioni false sul
proprio conto: “raramente” (12,9%), “qualche volta” (5,6%)
o “spesso” (1,5%). Con minore frequenza si registrano casi
di messaggi, foto o video dai contenuti offensivi e minacciosi,
ricevuti “raramente”, “qualche volta” o “spesso” dal 4,3%
del campione; analoga percentuale (4,7%) si registra anche
per le situazioni di esclusione intenzionale da gruppi on-line.
Rispetto al bullismo tradizionale nella vita reale, il cyberbullismo
lo fa su internet talvolta causando danni violenti.
• Anonimato del molestatore: in realtà, questo anonimato
è illusorio: ogni comunicazione elettronica lascia
pur sempre delle tracce. Per la vittima, però, è
difficile risalire da sola al proprio molestatore; inoltre,
a fronte dell'anonimato del cyberbullo, spiacevoli cose sul
conto della vittima (spesse volte descritta in modo manifesto,
altre in modo solo apparentemente non riconducibile alla sua
identità) possono essere inoltrate a un ampio numero
di persone.
• Difficile reperibilità: se il cyberbullismo avviene
via SMS, messaggistica istantanea o mail, o in un forum online
privato, ad esempio, è più difficile reperirlo
e rimediarvi.
• Indebolimento delle remore etiche: le due caratteristiche
precedenti, abbinate con la possibilità di essere "un'altra
persona" online (a guisa di un gioco di ruolo), possono
indebolire le remore etiche: spesso la gente fa e dice online
cose che non farebbe o direbbe nella vita reale.
• Assenza di limiti spaziotemporali: mentre il bullismo tradizionale
avviene di solito in luoghi e momenti specifici (ad esempio
in contesto scolastico), il cyberbullismo investe la vittima
ogni volta che si collega al mezzo elettronico utilizzato
dal cyberbullo (WhatsApp, Facebook, Twitter, blogs, ecc.)
Come nel bullismo tradizionale, però, il prevaricatore
vuole prendere di mira chi è ritenuto "diverso",
solitamente per aspetto estetico, timidezza, orientamento
sessuale o politico, abbigliamento ritenuto non convenzionale
e così via. Gli esiti di tali molestie sono, com'è
possibile immaginarsi a fronte di tale stigma, l'erosione
di qualsivoglia volontà di aggregazione e il conseguente
isolamento, implicando esso a sua volta danni psicologici
non indifferenti, come la depressione o, nei casi peggiori,
ideazioni e intenzioni suicidarie. Spesso i molestatori, soprattutto
se giovani, non si rendono effettivamente conto di quanto
ciò possa nuocere all'altrui persona.
Come difendersi dal cyberbullismo?
Recenti ricerche mostrano che più la vittima è
di giovane età, e maggiormente sarà in difficoltà
nel reagire agli attacchi da parte dei cyberbulli. Inoltre,
maggiori sono i contesti in cui questi episodi accadono (contesto
reale e contesto virtuale), maggiore sarà il rischio
di suicidio da parte dei ragazzi. E’ allora necessario e fondamentale
lavorare in un contesto di prevenzione, in modo che bambini
e adolescenti sappiano reagire adeguatamente contribuendo
a troncare sul nascere episodi di cyberbullismo. I bambini
e gli adolescenti sono i primi che, con il loro comportamento,
possono evitare di incorrere in situazioni spiacevoli online.
E’ importante non solo che vengano seguiti e supportati dai
loro adulti di riferimento durante la navigazione in rete,
ma che loro per primi mettano in atto comportamenti responsabili
che li aiutino ad auto-tutelarsi.
Fonti: Wikipedia e Telefono Azzurro