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dicembre 2017 - Dopo circa venti giorni di disservizi
nel quartiere, la municipalizzata AMA tenta di normalizzare
il servizio ma lo fa attraverso un’operazione che fa letteralmente
infuriare i cittadini: raccoglie gran parte delle tipologie
dei rifiuti in un unico mezzo. Sia chiaro, non ci scandalizziamo
per questo, la gestione dell’emergenza prevede interventi
atti a risolvere la situazione nel più breve tempo
possibile e spesso al di fuori delle normali procedure.
Ma dobbiamo necessariamente metterci anche dal punto di vista
del cittadino, più volte tartassato con le Multe Collettive
AMA (si paga per gli errori di altre persone e non per i tuoi),
e sollecitato ad eseguire una ripartizione scrupolosa dei
rifiuti nella propria abitazione. Vedere poi che gli sforzi
di un corretto comportamento vengono vanificati da una raccolta
che mette tutto insieme, fa letteralmente cadere le braccia
e il primo pensiero è: “Ma chi me lo fa fare!”
La razionalità invece ci dice che la differenziazione
non solo è necessaria ma anche insostituibile per l’enorme
mole degli scarti prodotti dai cittadini. Tutto questo almeno
fino a quando non si affronterà seriamente il problema
per ridurre a monte la quantità di rifiuti prodotti.
Non basta chiamarli “materiali post-consumo” per risolvere
il problema e la causa dei disservizi non sono tutti imputabili
ad AMA. Intanto, l’Individuazione delle zone idonee alla localizzazione
degli impianti di smaltimento e degli impianti di recupero
è una responsabilità della Città Metropolitana
e del Comune di Roma Capitale. È invece una responsabilità
contrattuale di AMA di massimizzare l’efficienza della gestione
ottimizzando l’organizzazione del lavoro e assicurando
in efficienza le flotte e le infrastrutture (art.
6 del contratto di servizio tra AMA e Comune di roma per il
2016-2018). Quindi il problema dei mezzi rotti è un
problema della municipalizzata.
In tutto questo non bisogna mai dimenticare che gli operatori
ecologici eseguono le disposizioni impartite e non hanno nessuna
responsabilità sui disservizi. Non pubblicheremo immagini
che possano mostrare i volti degli operatori addetti al ritiro
dei rifiuti, purtroppo i social network ne sono pieni, ma
metteremo a disposizione tutto il nostro materiale per quanto
riguarda i ricorsi contro le indigeste sanzioni collettive.
Per concludere, la normalizzazione del servizio è interesse
di tutti, quindi possiamo anche sopportare la “raccolta del
tutto insieme” ma invitiamo la municipalizzata a calmarsi
con le multe collettive e ad individuare i veri responsabili
della ripartizione errata. In caso di ulteriori sanzioni collettive
inviteremo i cittadini a inoltrare i dovuti ricorsi e di aderire
alle varie “class action” che diverse associazioni di consumatori
stanno già preparando.