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dicembre 2017 - Almeno oggi è stato fatto
un primo passo avanti nella discussione in sede di Consiglio
municipale dove nessuno ha negato l’esistenza di una emergenza
rifiuti nella città e soprattutto nel tiburtino.
Sono stati ascoltati diversi comitati del territorio che hanno
esposto una situazione al limite dell’allucinante dove i rifiuti
vengono bruciati in strada e grossi topi ballano sui cumuli
di spazzatura non ritirata da chi dovrebbe fornire un servizio
alla città. I cittadini di Ponte Mammolo, nei giorni
scorsi, hanno occupato la strada per esternare tutto il proprio
malumore per questa criticità mentre in altri quartieri
sono già partiti i primi esposti contro la muncipalizzata
che ha in carico il servizio di raccolta. Una emergenza che,
è bene dirlo, deriva dal passato e da scelte quantomeno
errate ma che deve trovare oggi una risposta
prima che la situazione peggiori ulteriormente.
Leggiamo in un Odg preparato dal Partito Democratico: “…
La stessa emergenza rifiuti si era già palesata diverse
volte in città con apici di disservizio, ad esempio
a Maggio e ad Ottobre, nell’arco del corrente anno a dimostrazione
di una capacità strutturale irrisolta del sistema atto
a garantire un servizio essenziale per i cittadini. Soprattutto
nelle periferie, some ad esempio i territori del IV Municipio,
si ha la sensazione di una città a doppia velocità
sul servizio di raccolta rifiuti… Il servizio di raccolta
‘porta a porta’ necessita di investimenti e programmazioni
certe che consentano all’azienda AMA di poter usufruire di
mezzi, uomini e strutture in grado di soddisfare senza soste
alla pulizia della città… La stampa estera ha più
volte sottolineato le criticità irrisolte della raccolta
rifiuti a Roma descrivendo la città in ‘Roma non è
mai stata così sporca… cassonetti straripanti, sacchetti
di plastica maleodorante. Una città da terzo mondo
che assomiglia a Calcutta. Neanche nel dopoguerra Roma offriva
un simile spettacolo’ (Nouvel Observateur)”.
Durante la discussione è stata evidenziata più
volte la situazione di via Compagna a Colli Aniene, dove i
cittadini subiscono quotidianamente lo stillicidio dei rumori,
della puzza, dei rifiuti sparsi sulla strada a causa del trasbordo
della raccolta dai piccoli veicoli addetti al ritiro verso
i grandi mezzi compattatori. Un problema più volte
sollevato dalle associazioni territoriali e mai risolto nonostante
gli impegni di AMA a farlo. Il sistema cosiddetto ‘porta a
porta’ va migliorato perché il modello ha mostrato
tutti i suoi limiti. E' necessario intervenire a monte limitando
la produzione di rifiuti attraverso interventi sulla distribuzione
e il packaging dei prodotti. Ma occorre farlo oggi
e non attraverso un piano decennale. Va inoltre migliorata
la qualità della raccolta attraverso un sistema
di comunicazione educativo e non con un sistema
sanzionatorio collettivo che annienta il “Diritto
civico” che prevede che ogni persona risponda per le sue azioni
e non per quelle di un altro individuo.
A parte l’emergenza, il cittadino si chiede quanta parte della
tassa TARI paga in più per portare i propri rifiuti
in Toscana o in altre regioni a causa dell’inefficienza dell’amministrazione
di questa città. Non esiste tutt’ora un piano per affrontare
l’aumento dei rifiuti che si verificherà in prossimità
delle Feste di Natale. Che cosa dobbiamo aspettarci? La risposta
la lasciamo in sospeso sperando che Babbo Natale o
Santa Claus o Pere Noel o Father Christmas o Weihnachtsmann
o la vecchina del 6 gennaio vengano in aiuto ai cittadini
di questo territorio.