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dicembre 2017 - Come è tradizione da qualche
anno a questa parte dedichiamo l’articolo di fine anno a qualche
breve riflessione sull’anno trascorso e quello che desideriamo
da quello che sta arrivando utilizzando alcune frasi dalla
bellissima canzone (o poesia) di Lucio Dalla: “L’anno
che verrà”. È solo l’espressione di una
libera opinione che potrà trovare molti consensi e
altrettante critiche. Vi invito a prenderlo come un modo diverso
per scambiarci gli auguri per un futuro migliore.
L'anno vecchio è finito ormai ma qualcosa ancora
qui non va – Se fosse soltanto qualcosa che non va
potremmo anche accontentarci ma la realtà ci racconta
una storia ben diversa e complicata. Un Paese che lascia i
giovani a casa e gli anziani al lavoro è un luogo che
non ha futuro. Mentre da una parte “percepiamo” una migrazione
quasi irruente verso l’Italia da parte di giovanissimi africani
che sfidano la morte per raggiungere le nostre coste, i nostri
ragazzi sono costretti a cercare il proprio futuro lontano
dalle città in cui sono nati. Un flusso migratorio
che non si può fermare ma che andrebbe governato per
evitare in futuro di sfociare in conflitti sociali. Dal proprio
punto di vista personale, qualcuno sosterrà che lo
stanno facendo altri accuseranno lo Stato di inerzia e passività.
Noi vogliamo fotografare solo la situazione, la responsabilità
di risolverla sarà di chi verrà scelto dal popolo
nelle prossime elezioni di marzo 2018. Di una cosa siamo certi,
tantissimi italiani porteranno i propri dubbi fin dentro l’urna
elettorale poco convinti di quello che offre il panorama politico.
Per il resto, tutti i problemi relativi al vecchio anno sono
ancora lì senza alcuna possibilità di trovare
una soluzione: edifici scolastici fatiscenti, strade disastrate,
allagamenti di cantine, negozi e box, cumuli di rifiuti ovunque,
mobilità da terzo mondo, roghi tossici e tanto altro.
Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà
una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando
- La televisione ha assunto una dimensione tale che ora può
farti credere ciò che vuole. In questi giorni ci sta
raccontando che siamo usciti dalla crisi ma una famiglia su
tre in Italia è in regime di povertà. Assistiamo
ad una gara tra giornalisti nel dipingere un paese ben diverso
da quello che viviamo quotidianamente, ogni fatto diventa
un’occasione per spingere l’opinione verso un partito politico
o verso un altro a seconda del giornalista di turno o della
linea editoriale della rete. Tutto diventa politica, dall’acquisto
di un prodotto ai piccoli e grandi drammi quotidiani. In tutto
questo scompare la Verità, quella che storicamente
ha sempre avuto due facce ma che ora può vantarne tante
di più.
Si esce poco la sera compreso quando è festa
– Le stragi compiute in diverse parti del mondo in nome di
un Dio sanguinario e vendicativo non fanno che accrescere
la paura e la voglia di chiudersi in casa. Così facendo
vincerà solo chi semina il terrore con il solo intento
di gestire il potere.
Ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno
– L’illuminazione stradale è uno dei punti dolenti
del quartiere. Al minimo accenno di temporale tante strade
di Colli Aniene finiscono al buio con i pericoli che è
facile immaginare per la sicurezza dei pedoni. Il buio favorisce
inoltre gli episodi di micro criminalità che già
non mancano in questo territorio. Ogni volta continue chiamate
dei cittadini al gestore della rete vengono disattese e l’intervento
viene posticipato per diversi giorni. Riattivare un interruttore
o sostituire un fusibile diventa un’operazione così
complessa che a volte impiegano settimane per ridare luce
ai pali. Per non parlare poi delle interruzioni di corrente
nelle case ogni volta che il maltempo assume le dimensioni
caratteristiche del periodo invernale. Le cabine interrate,
come tanti altri locali, vengono invase dalle acque e provocano
il classico corto circuito che lascia le abitazioni senza
corrente per tante ore costringendo le persone a buttare i
cibi contenuti nei frigoriferi.
Vedi amico mio come diventa importante che in questo
istante ci sia anch'io – Assuefarsi alla situazione
senza pretendere i propri diritti diventa un alibi per sottrarsi
al proprio dovere da parte di chi amministra la città,
la regione e la nazione. I processi partecipativi o decisionali
inclusivi riguardano il coinvolgimento di enti, soggetti privati,
associazioni o comuni cittadini nelle scelte compiute dalla
pubblica amministrazione. Il processo di partecipazione deve
essere efficace e basato sul confronto. La pubblica amministrazione,
soprattutto quella di prossimità, deve favorire questo
processo mentre, purtroppo,assistiamo frequentemente all’isolamento
della burocrazia con i suoi solidi muri di gomma e fili spinati.
L'anno
che sta arrivando tra un anno passerà, io mi sto preparando
è questa la novità.
La
redazione di #collianiene.org e l’Associazione
Vivere a Colli Aniene augurano a tutti i soci, ai
lettori e a tutti i cittadini di Colli Aniene e del Tiburtino
un felice anno nuovo ricco di soddisfazioni.