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gennaio 2018 - Amedeo Trolese, Circolo Città
Futura: "Occorre pensare subito a come migliorarla,
prolungarla per offrire ancor di più un trasporto pubblico
su ferro a Roma". Centuno anni di viaggi sulle spalle
li sente tutti la tratta Termini-Centocelle, già perché
come si evince dai dati del Dossier Pendolaria 2017, risulta
quella con i treni più vecchi d'Italia affiancando
sul podio delle peggiori la disastrosa Roma-Lido.
Lo sanno bene i poveri pendolari del V municipio che ogni
giorno si trovano a dover fare i conti con una delle linee
ferrotranviarie più degradate della Capitale. Un vero
e proprio viaggio della speranza costellato da scioperi, disservizi,
guasti, inconvenienti tecnici ed addirittura scontri tra i
convogli ed i tram urbani.
"Prima dello spostamento del capolinea a Centocelle,
il “Tranvetto” trasportava una media di 40.000 passeggeri
al giorno - afferma Amedeo Trolese, presidente del Circolo
Città Futura Legambiente - ora è scomparsa
dalla lista delle tratte più utilizzate a Roma e viene
lasciata abbandonata a se stessa. Domando all’Atac e al Comune
di Roma: Cosa stanno usando queste persone per spostarsi?
Sicuramente non la Metro C ancora ben lontana dall'arrivare
a San Giovanni", sicuramente sono tornati a prendere
le auto private visto l’incremento di traffico che insiste
sulla Casilina nelle ore di punta.
A far demordere i cittadini nell'utilizzare questa tratta
è stata anche la decisione di troncarla a Centocelle:
riportare il capolinea a Giardinetti incentiverebbe alla sua
rivalutazione e riutilizzo e ne beneficerebbe il traffico
e l’inquinamento e quindi la qualità della vita della
città e delle persone. Anche il restilyng della stazione
Centocelle e lo spostamento (almeno per ora) del capolinea
alla stazione Palmiro Togliatti per interscambiare meglio
e velocemente con la Metro C, potrebbero essere degli interventi
(al costo intorno ai 600 mila euro ) che farebbero capire
che si vuole invertire l’idea che ci siamo fatti che si voglia
dismettere la preziosa linea oltre che a rispondere alle sollecitazioni
della Regione Lazio che da anni li richiede.
“Il “tranvetto” va rilanciato- conclude Trolese
– e innanzitutto riportato al vecchio capolinea di Giardinetti
ritornando a dare, ad un quadrante di Roma asfissiato dal
mortale traffico privato, quel trasporto pubblico, pulito
e sostenibile che merita. Occorre pensare subito a come migliorarlo,
prolungarlo per offrire ancor di più trasporto pubblico
su ferro e si ragioni a riportare il capolinea a piazza dei
Cinquecento (come era fino al 1940) , insomma si pensi veramente
al bene di Roma”.