11
marzo 2018 - Alle prime luci dell’alba di giovedì
scorso, circa 300 Carabinieri del Comando Provinciale di Roma,
coadiuvati dal Nucleo Elicotteri Carabinieri, dalle unità
cinofile e da militari dell’8 Reggimento “Lazio”, hanno dato
esecuzione ad un’ordinanza di custodia Cautelare -emessa dal
G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della Direzione
Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica-
che dispone l’arresto di 39 persone, tutte indagate, a vario
titolo, per i reati di associazione finalizzata al traffico
di sostanze stupefacenti, armi ed estorsioni, aggravati dal
metodo mafioso. Quarantasei i provvedimenti di perquisizione
messi in atto dai militari.
L’operazione
è l’esito di un’articolata attività investigativa,
condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile
della Compagnia di Tivoli, avviata nel Febbraio del 2016,
che ha delineato l’esistenza di un’organizzazione dai connotati
mafiosi, dedita principalmente alla gestione del monopolio
del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti, nell’area
est della Capitale. Gli investigatori, superando un inaspettato
muro d’omertà, frutto della forza di intimidazione
dell’organizzazione criminale che gestiva le piazze di spaccio
di Tivoli e Guidonia, riuscivano dapprima a sequestrare 1
kg di cocaina a due giovani “spacciatori”, e poi a dimostrare
che entrambi erano disciplinati soldati di una più
ampia organizzazione, che ha nel suo nucleo dirigente, persone
legate dal vincolo di sangue, ed inseriti in un’ampia rete
criminale di tipo piramidale.
Il
sodalizio si era imposto nell’area est della Capitale, attraverso
una serie di aggressioni e minacce gravi in danno di pusher
concorrenti e di acquirenti insolventi (in alcuni casi si
giungeva a violenti pestaggi dei malcapitati, ai quali veniva
imposto il pagamento dei debiti di droga), esercitando un’azione
di controllo del territorio a mezzo vedette.