28
marzo 2018 - Si è svolta ieri sera l’assemblea
indetta dal Coordinamento Uniti per la Cervelletta sul tema
delle azioni da intraprendere per la salvaguardia del Casale
Storico inserito nel parco naturale della Valle dell’Aniene.
Il manufatto è stato interdetto da novembre 2017, a
tutela della pubblica incolumità, dopo un sopralluogo
della Commissione di verifica delle condizioni statiche degli
edifici comunali. Se cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo
pieno, possiamo certamente trovare degli elementi positivi
in questo incontro a cominciare dalla presenza della Presidente
del IV Municipio Roberta Della Casa e dell’Assessore alla
Cultura Stefano Rosati nonché sullo sviluppo del dibattito
incentrato sulla ricerca di punti di incontro evitando di
mettersi “in trincea”. Ma gli elementi di positività
finiscono qui perché dobbiamo necessariamente prendere
atto che nulla di concreto è stato fatto per tentare
di salvare questo patrimonio storico-culturale posto ai confini
del nostro territorio. Le responsabilità ricadono sempre
sugli assenti, in questo caso il Comune di Roma e l’assessorato
al Patrimonio che hanno tante responsabilità, passate
e presenti, sulla cattiva gestione di questo bene pubblico
e, soprattutto, la carenza cronica di fondi per manutenere
la propria ricchezza.
Per tornare all’Assemblea, la Presidente del Coordinamento
Uniti per la Cervelletta Irene Ortis ha evidenziato lo scopo
dell’incontro sottolineando che il Casale gentilizio della
Cervelletta non deve cadere nel dimenticatoio e deve tornare
a rivivere con la presenza dei suoi cittadini, con i suoi
eventi e con il suo contatto con il territorio. Spazi tutelati
dalla legge che ora sono in completo abbandono. “Dobbiamo
rimetterci in cammino per battere l’indifferenza delle istituzioni
e degli organi di stampa.”
Tra gli altri interventi, particolarmente incisivo è
stato quello di Elio Romano del Direttivo del Coordinamento
che ha parlato delle iniziative che si metteranno in campo
per riportare l’attenzione sulla Cervelletta. Alcune si sono
già concretizzate come quella dei ragazzi del Piccolo
Cinema America che sta programmando una rassegna cinematografica
nel Parco Naturale della Cervelletta a partire dal mese di
Giugno prossimo. Un’altra collaborazione è in atto
con la rivista SCOMODO creata da un gruppo di ragazzi che
attraverso il giornalismo portano in evidenza i luoghi abbandonati
di questa città. “Quando si abbandonano i luoghi
pubblici – ha proseguito Elio Romano – si abbandona la storia
e la cultura di questa città”. Ha poi evidenziato
che dal verbale della Commissione, che ha dichiarato inagibile
il Casale, i pericoli arrivino da tegole e copti e non da
problemi strutturali.
La risposta è arrivata dalla Presidente del IV Municipio
Roberta Della Casa che ha dichiarato: “Non ci siamo addormentati
sul tema della Cervelletta che per noi rappresenta un simbolo
del nostro impegno peraltro inserito nel programma. Sono stati
fatti diversi sopralluoghi e l’ultimo ha sancito la pericolosità
della struttura. Sono stati i tecnici a rilevarne lo stato
e non mi sento di dire che è stata un’azione sommaria.
Abbiamo richiesto ad altri dipartimenti di intervenire sulla
struttura per poi consegnarla in custodia al Municipio quando
sarà di nuovo agibile. Allo stesso tempo vogliamo fare
una progettazione per destinarlo al bene del territorio. Il
nostro interesse per la questione si evince dal fatto che
lo abbiamo inserito nelle proposte dell’Estate Romana. Abbiamo
inoltre richiesto ad AMA di bonificare l’area dove sono presenti
cumuli di rifiuti e piccole discariche.”
Sono seguiti altri interventi che hanno portato un contributo
importante al dibattito. Dalla pericolosità della torre
medioevale che minaccia tutta la struttura, alla importanza
di recuperare un luogo di aggregazione per un quartiere ritenuto
sempre più “dormitorio”. Ma l’intervento che è
stato più apprezzato è stato quello dell’ing.
Cosenza che ha proposto di “spacchettare”
il problema maggiore, al momento non risolvibile per motivi
di costi, in tanti progetti più piccoli e più
semplici da realizzare nel breve periodo. “È stato
deludente sentire dall’amministrazione che non c’è
un’idea su come affrontare il problema. È una questione
di scelte: che cosa vogliamo fare? che cosa si può
fare?”
Conclusioni
– La questione del Casale della Cervelletta rispecchia
esattamente quella di tutto il territorio ossia la mancanza
congenita di risorse, le stesse che latitano per risistemare
le scuole, le strade, per la cura del verde, per l’illuminazione
e le fognature. Con i pochi fondi disponibili quest’anno per
tutto il IV Municipio non è possibile realizzare tutto
quello che desideriamo come cittadini ma dobbiamo necessariamente
fissare delle priorità. Per cui si può prendere
atto che solo il mecenatismo
(fondi esterni alla pubblica amministrazione) potrebbe salvare
questo importantissimo e amatissimo bene storico-culturale.