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aprile 2018 - Sono passate meno di tre settimane
da quando, per iniziativa di Luigi Polito con la collaborazione
volontaria di alcune scuole del territorio, la statua di Colli
Aniene " l'uomo si libera liberando la natura
" era tornata
a brillare, ripulita dalle vernici spray dei vandali di
turno. Mi scuso fin da ora se troverete qualche parola fuori
posto in questo articolo ma le parole che sto tentando di
trattenere vanno ben oltre rispetto a quello che scriverò.
La domanda che ci eravamo posti allora e che si è rivelata
una “facile” profezia era: quanto durerà questo restyling
della statua prima che un nuovo vandalo la prenda di mira?
La risposta è arrivata dal solito demente del sabato
sera: circa 20 giorni. Applicare l’aggettivo “solito” è
puramente voluto in quanto l’autore di questo gesto è
con molta probabilità lo stesso che già l’aveva
colpita numerose volte (la stessa calligrafia e le stesse
frasi insensate e omofobiche) e che si è già
distinto per altre azioni barbariche e incivili come quelle
segnate sul muro all’angolo di viale Togliatti con viale Franceschini.
Anche questo muro era stato riverniciato solo grazie al volontariato
e al senso di civiltà del gruppo Retake Colli Aniene
e imbrattato di nuovo a distanza di qualche mese con frasi
omofobiche. Chi abita in questa parte del quartiere lo ha
facilmente individuato perché non è nuovo a
queste malefatte. Si tratta di una mente malata ma va comunque
fermato perché a nessuno è permesso di distruggere
impunemente i beni della comunità. Con la stessa facilità
con cui noi abbiamo individuato il sospetto, parlando con
persone del quartiere, lo possono individuare le forze dell’ordine,
magari con un semplice appostamento.
Certo non ci limiteremo ad un semplice atto di accusa, valuteremo
i costi necessari per intervenire di nuovo sulla statua che
fu scolpita sul posto, in viale Franceschini, dal prof. Ugo
Croce con i suoi allievi nel 1990. Dobbiamo dimostrare che
il senso di civiltà di un territorio può battere
i teppisti e i vandali, o almeno tentare di farlo.