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aprile 2018 - Dopo la nevicata del 26 febbraio scorso,
il Dipartimento Tutela Ambientale aveva stabilito che i giardini
delle scuole non potevano essere utilizzati per attività
ricreative ed educative fino a che non fossero state monitorate
tutte le alberature presenti nei parchi dei plessi scolastici.
Da quel giorno il giardino della scuola materna Franceschini
di via Gullo, a Colli Aniene, è inibito ai bambini
per i giochi e le altre attività didattiche. Pensate
che perfino per i lavori previsti dal progetto promosso dal
IV Municipio “Orti a scuola”, fortemente voluto dalla Presidente
Della Casa, i bambini sono stati costretti ad osservare gli
operatori dalla finestra, anziché partecipare attivamente
al laboratorio.
Alle rimostranze dei genitori per questa situazione, è
arrivata puntuale (e quantomeno singolare) la risposta dell’Ufficio
Tecnico del IV Municipio: “… ci dispiace comunicare che
questo Ufficio Tecnico non può effettuare le verifiche
sulle alberature per consentire l’utilizzo del giardino interdetto
con nota del Dipartimento Tutela Ambientale in seguito agli
eventi climatici del 26 Febbraio u.s. che hanno colpito la
capitale, poiché gli accertamenti fitostatici
devono essere effettuati da un dottore Agronomo o Forestale,
personale tecnico che questa Direzione Tecnica non dispone
tra la propria dotazione organica.”
Una
storia sintomatica della confusione che regna in questo municipio
dove questo episodio è solo la punta dell’iceberg di
come vengono trattate le richieste provenienti dalle scuole.
La situazione del giardino della materna Franceschini è
solo uno dei problemi che affliggono la scuola. Basta dare
uno sguardo all’esterno per vedere un edificio scolastico
fatiscente che avrebbe bisogno di numerosi interventi, a cominciare
dai ferri scoperti e non trattati delle pareti esterne. Una
problematica più volte segnalata dalla nostra Associazione,
dai genitori dei piccoli che la frequentano, dai continui
articoli di Collianiene.org e degli altri organi di stampa
locale. Da più di un anno, l’odioso nastro bianco e
rosso segnala la pericolosità di un gazebo e dell’area
ludica che ne impedisce l’utilizzo ai bambini. Strutture per
giochi che sono le ultime rimaste di altre già rimosse
e mai sostituite. Dopo la vicenda dei quattro nidi convenzionati
e la disastrosa situazione generale degli edifici scolastici
del tiburtino, questo è un altro brutto capitolo dove
la scuola, la sicurezza e il lavoro, a nostro parere, vengono
messi agli ultimi posti nella priorità dell’amministrazione
di prossimità.