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aprile 2018 - La prima domanda che arriva spontanea
è: quanto durerà il candore
della statua di Colli Aniene " l'uomo si
libera liberando la natura " ripulita ancora
una volta dall’impegno civile di Luigi Polito della Sogester
che si è sobbarcato i costi del ripristino? La speranza
che la socialità vinca sul vandalismo deve diventare
una certezza. Battere il vandalo omofobico deve essere un
impegno civile e non c’è nessuna giustificazione dei
suoi atti contro la comunità. Abbiamo chiesto ai cittadini
di aprire gli occhi e di segnalare qualsiasi abuso, qualcuno
ha iniziato a farlo. Abbiamo chiesto alle forze dell’ordine
un maggiore controllo del territorio e di avviare un’indagine
verso questo reato; siamo certi che presto avremo le risposte.
Chiediamo a tutti di salvaguardare questo simbolo del quartiere
dal degrado e dall’incuria e siamo certi della collaborazione
delle persone serie. Il Servizio Giardini ha già risposto
potando alcune piante che “nascondevano” la statua e oscuravano
l’illuminazione del passaggio pedonale.
Chiediamo a tutti di non giustificare con il facile buonismo
l’autore di questa malefatte perché il bene della comunità
è il tuo bene e questa persona deve essere fermata.
Non liquidiamo tutto con “è una persona innocua” perché
se sai di chi si tratta e non lo denunci sei complice dei
suoi atti di vandalismo. Il vandalismo è un reato anche
se qualcuno crede che sia stato depenalizzato. Il danno volontario
di una automobile, di una statua o di un muro posizionati
in luogo pubblico si configura come danneggiamento
aggravato che, invece, a differenza di quello «semplice»,
è tuttora un reato. Tanto è vero che lo stesso
Sottosegretario alla Giustizia ha chiarito, in risposta a
un quesito postogli, che gli atti vandalici non sono depenalizzati
quando rientrano nell’ambito del danneggiamento aggravato.
Questo è un quartiere che ha dato tanti esempi sulla
cura volontaria del bene comune… una pecora nera può
sempre redimersi se aiutata a capire che sta sbagliando.