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aprile 2018 - Il sorriso dei bambini delle scuole
materne, che si sono cimentati nella prima “competizione”
della loro vita, basta da solo a cancellare le solite lamentele
che accompagnano queste gare su strada. La Stracollianiene
è nella tradizione di questo quartiere ed è
prima di tutto una festa! È tornata dopo un breve periodo
di sospensione ed ha coinvolto grandi e piccini nel divertimento
e nella voglia di stare insieme agli altri. I bambini della
scuola materna si sono misurati su un percorso di 300 metri
su viale Franceschini, dove non contava arrivare primo al
traguardo perché la vittoria era ripartita equamente
tra i presenti. I ragazzi più grandi e tante altre
persone hanno percorso un circuito di circa 3 km dove gli
ultimi arrivati hanno ricevuto più applausi dei primi
che hanno tagliato il traguardo. Perché è proprio
questo lo spirito giusto della competizione: vince chi partecipa.
Mentre partiva la gara competitiva sui 10 km la festa si è
spostata nell’anfiteatro del parco di via Ruini dove l’organizzazione
aveva preparato uno spettacolo di animazione. Era qualche
anno che non vedevamo l’anfiteatro così gremito e una
partecipazione così coinvolgente. Genitori e bambini
trascinati tutti insieme nei balli, nei cori, nei lazzi e
negli scherzi dove non era facile comprendere chi si divertiva
di più in questa gara del sorriso.
LE
POLEMICHE – È bene premettere che non faccio
parte dell’organizzazione della Stracollianiene ma conosco
abbastanza bene come funziona la programmazione di un evento
e questo, forse, mi permette di fare un’analisi più
obiettiva. La prima lamentela arriva dagli automobilisti che
dovevano uscire dal quartiere e che sono rimasti intrappolati
per alcuni minuti nell’abitato. Le gare podistiche su strada
si organizzano in tutti i quartieri della capitale e vengono
fissate apposta nei fine settimana per diminuire i disagi
ai residenti. Siamo certi che aspettare qualche minuto, fermi
in macchina, che passi la maratonina, non sia poi un disagio
insopportabile. Se qualcuno pensasse che Colli Aniene debba
essere solo un quartiere dormitorio forse ha sbagliato la
scelta della propria residenza perché questa parte
di Roma si è sempre distinta per la propria attività
sociale. E poi questa gara era stata annunciata per tempo
attraverso le locandine, i media e i social network e se qualcuno
aveva una necessità impellente di uscire dal quartiere
aveva la possibilità di organizzarsi spostando la propria
automobile fuori dal circuito podistico. Il secondo motivo
di polemica, e forse più fondato, è stato l’eccessivo
numero di bottiglie di plastica lasciate lungo il percorso
soprattutto in prossimità dei punti di rifornimento
della gara agonistica. In tutte le gare podistiche le bottiglie
vengono gettate in terra dagli atleti ma questo non giustifica
l’atto per chi questo territorio lo ama e lo vuole preservare.
Qualcosa su questo punto non ha funzionato a dovere. Nell’organizzazione
di un evento di questo tipo viene generalmente pagata dall’organizzazione
una tassa salata di Occupazione di Suolo Pubblico per coprire
i servizi necessari tra cui l’intervento dell’AMA per la ripulitura.
Per questo prima dell’evento viene fatta una conferenza di
servizi dove vengono convocate tutte le strutture necessarie.
Per fare un paragone questo evento è esattamente come
un mercatino settimanale nel quartiere (avete idea dello sporco
che lasciano?) , dove l’OSP deve coprire la pulizia dell’area
immediatamente dopo la conclusione della manifestazione. Se
questa volta non è stato fatto occorre capire dove
si è inceppata la macchina burocratica. E poi ci si
può sempre migliorare dopo le esperienze negative.
Ad esempio si potrebbero mettere dei raccoglitori lungo il
percorso e squalificare l’atleta che viene sorpreso a gettare
in strada la bottiglia di plastica. Troppo difficile? Crediamo
di no e questa gara, seguendo qualche suggerimento, potrebbe
diventare un riferimento dal punto di vista ecologico per
il resto della città.