19
maggio 2018 - La scarsa sicurezza a Roma non è
solo un problema di quartiere ma si estende a tutto il territorio
est della città e a gran parte della periferia. Questo
è il risultato di una politica decennale di scelte
errate e di continui tagli al comparto della sicurezza. Ormai
il controllo della città è quasi inesistente
nelle ore notturne ed è quantomeno scarso durante il
giorno. Non ci sono i pezzi di ricambio delle automobili di
servizio, la benzina è limitata, mancano i soldi per
gli straordinari e soprattutto c’è una legge che garantisce
più chi delinque che gli abitanti della capitale. In
questo quadro diventa frustrante il mestiere di poliziotto
e carabiniere. Perché arrestare un rom o un disperato
in flagranza di reato per poi vedere che il giudice di turno
gli assegna i domiciliari nel proprio campo nomadi o in una
palazzina occupata? Lo stesso poliziotto che lo ha arrestato
o un suo collega dovrà entrare in quelle baraccopoli
di notte per eseguire i controlli mettendo a rischio la propria
sicurezza. In questo quadro sconfortante non ci sorprende
l’ultimo episodio eclatante che vede una donna di 44 anni
sequestrata e stuprata da quattro indiani o bengalesi sotto
a un cavalcavia di Roma. La vittima giovedì notte era
in attesa di un autobus alla fermata di Rebibbia per tornare
alla propria residenza. Come si apprende dagli organi di stampa,
è stata avvicinata da una Panda rossa e costretta a
salire sull’automobile. È stata condotta sotto un cavalcavia
in una zona deserta dove i quattro uomini hanno abusato di
lei.
Se c’era ancora qualcuno incerto se firmare la nostra petizione
sulla sicurezza del quartiere di Colli Aniene
e per tutta la periferia di Roma Est credo che oggi abbia
un elemento in più per giudicare anche questo se non
era affatto necessario. Noi non siamo quelli che chiedono
le ronde di quartiere o la sicurezza “fai da te” ma crediamo
che sia opportuno fornire risorse e uomini a chi è
preposto per tutelare i cittadini ossia alle forze dell’ordine.
Continuate a firmare
la petizione perché c’è ancora
tempo per farlo.