21
maggio 2018 - Ormai c’è di tutto a Colli Aniene
e tutto si svolge sotto l’indifferenza istituzionale. Solo
questa notte altre quattro scuole (Sommovigo, Balabanoff,
Scalarini e nido La Mongolfiera Magica) sono state violate
e solo per depredare i soliti distributori di merendine. In
quelle scuole, colpite dai soliti (ig)noti, oggi entreranno
i nostri bambini con il pericolo che qualcuno porti nei corridoi
qualche virus pericoloso. Chi ci assicura che quei criminali,
probabilmente provenienti da qualche baraccopoli disseminata
sul territorio, non siano persone malate?
Purtroppo la scarsa sicurezza di questo quartiere non si limita
a qualche effrazione nelle scuole. È di ieri la notizia
data dai quotidiani della capitale di una persona
anziana sequestrata in strada e derubata di pensione e gioielli.
Una grave escalation di criminalità “indisturbata”
che preoccupa i cittadini. Tutto questo mentre nel quartiere
attiguo di Rebibbia una donna è stata sequestrata e
sottoposta a ripetuta violenza.
Gli appartamenti svuotati ormai non si contano più,
ieri l’ennesimo episodio in via Efisio Orano, e le automobili
spariscono come per magia come accaduto ad una BMW in via
Calosso. E questi sono solo alcuni tra i tanti casi che avvengono
quotidianamente nel nostro quartiere.
Nessuna reazione evidente da parte delle forze dell’Ordine
e nessuna protesta da parte della Presidente del IV Municipio
Roberta Della Casa, ripetutamente chiamata in causa sui social
network. Dovrebbe essere lei, come prima autorità di
questo territorio, a farsi sentire da chi dovrebbe assicurare
la sicurezza dei cittadini. Ma Colli Aniene non è vicino
a Largo Beltramelli, dove vive la Presidente e dove un insediamento
rom abusivo è stato sgomberato nel giro di poche ore.
Intorno a Colli Aniene gli insediamenti abusivi diventano
tollerati nonostante che la polizia locale ne abbia già
rilevato ubicazione e dimensione come l’ultimo in ordine di
tempo di viale Togliatti.
Per noi che conosciamo solo la strada istituzionale per esprimere
le nostre rimostranze, non ci resterà altro che far
salire il livello della protesta. Stiamo provando a farci
sentire attraverso la raccolta
firme (siamo arrivati a quasi 1500 firme - continuate
a firmare) ma, se questo non sarà sufficiente, presto
chiameremo un’assemblea pubblica nella quale
saranno i cittadini a decidere “come farsi ascoltare”.