29
maggio 2018 - Riuscirà un gruppo di ragazzi
pieni di entusiasmo e di idee a dare vita per qualche mese
ad un luogo storico-culturale come il Casale della Cervelletta,
abbandonato al suo destino dalle istituzioni? Il Piccolo Cinema
America, “esule” da piazza San Cosimato, torna ad animare
di luce e di vita le notti estive romane con il proprio
progetto, oggi diffuso nella città di Roma. Dopo
tre anni di “Festival Trastevere”, che ha visto una straordinaria
partecipazione alle serate di cinema all’aperto con la presenza
di 80.000 spettatori solo nell’edizione 2017, trasformando
piazza San Cosimato in una palestra di relazioni sociali e
di sperimentazione culturale, l’obiettivo è confermare
e migliorare il “modello San Cosimato”, esportandolo in tre
nuovi luoghi della città che, attraversandola dal centro
alla periferia, entrano in comunicazione tra loro generando
sinergie, scambi e nuove relazioni. Senza abbandonare il centro
storico, le iniziative cinematografiche a ingresso gratuito
si terranno: sotto le stelle di Trastevere, nel cortile del
Liceo S.S. “J.F. Kennedy” (1 giugno - 1 agosto), sotto il
cielo di Tor Sapienza, nel Parco del Casale della Cervelletta
(9 giugno - 29 luglio) e davanti al mare di Ostia, presso
il Porto Turistico di Roma (11 giugno - 8 settembre). Tre
arene e tre luoghi della città per un totale di 201
serate di proiezioni con 190 film, maratone notturne fino
all’alba, dibattiti con registi, attori e sceneggiatori, retrospettive,
grandi classici del patrimonio nazionale e internazionale,
nonché film dedicati ai più piccoli.
La manifestazione, nel promuovere il linguaggio dell’audiovisivo
con un’ampia programmazione, capace di attrarre un pubblico
eterogeneo, ripropone il patrimonio storico cinematografico,
diffonde le produzioni dei giovani autori, rilancia il rapporto
tra il grande schermo e la città tutta; restituisce
al cinema il suo ruolo civile nel mettere in relazione e in
dialogo continuo le tre “piazze”, così diverse e distanti,
oggi tutte luogo di incontro e di crescita socio-culturale;
stimola il pubblico a farsi non solo spettatore ma attore
consapevole grazie anche al confronto diretto con gli ospiti
partecipanti.
Una sfida logistica e organizzativa mai realizzata prima dall’associazione:
8200 mq di superficie, 3 schermi di 12 metri x 8 metri. Non
casuale la scelta dei luoghi, che intende superare il dualismo
tra centro e periferia: una scuola pubblica che ha messo a
disposizione il proprio cortile all’interno di un più
ampio e innovativo progetto didattico-educativo; il Porto
Turistico di Roma sottoposto da luglio 2016 a sequestro preventivo
e gestito dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione,
attraverso un amministratore giudiziario per ripristinarne
la legalità e dare vita a un progetto di rilancio;
il Parco Casale della Cervelletta gestito dall’Ente regionale
RomaNatura, un’area verde di importanza storica da rigenerare
per valorizzare il tessuto urbano della città.
“Dalla periferia siamo partiti e in periferia torniamo.
Chi ci è nato e cresciuto, come quasi tutti noi, lo
sa. Sa cosa significa macinare chilometri sui mezzi pubblici
per raggiungere una libreria, un cinema, un teatro, un museo,
o, più banalmente, un posto dove incontrarsi la sera
con gli amici. E sa cosa significa sentirsi stretti in un
quartiere tanto grande e popolato, eppure così povero
di socialità e di cultura. Così anche noi abbiamo
deciso di rimboccarci le maniche e sostituire al vuoto e al
silenzio la partecipazione. L’esperienza degli scorsi anni
ha dimostrato come l’attività culturale e sociale non
si ferma alla sola programmazione cinematografica di un’arena
o di una sala, ma è in grado di rappresentare e promuovere
una crescita, anche economica, di tutte le attività
di un quartiere. La modalità dell’accoglienza, la cura
nelle relazioni, la costruzione condivisa di un evento generano
non solo una grande capacità di attrazione ai luoghi,
ma anche nuove visibilità comunicative oltre i confini
dei singoli territori. In quest’ottica, operare all’interno
del progetto di rilancio del Porto Turistico di Roma rappresenta
una sfida importante e significativa, che apre nuovi orizzonti
nelle nostre prospettive future” dichiarano i ragazzi
del Cinema America.
Al Parco della Cervelletta, posto tra i quartieri
di Colli Aniene, Tor Cervara e Tor Sapienza, si
parte il 9 giugno con Asia Argento che introduce
il suo primo lungometraggio “Scarlet Diva”, ispirato alla
drammatica esperienza delle molestie subite in prima persona
da Harvey Weinstein. In programma ogni martedì film
di fantascienza, maratone notturne fino all’alba di film culto
come “Alien” e “Indiana Jones”, classici come “Il Padrino”.
Il mercoledì, il venerdì e la domenica retrospettive
rispettivamente su Pedro Almodóvar, Hayao Miyazaki
e Matteo Garrone, che sarà anche presente nelle serate
del 10 e del 24 giugno per presentare “Terra di mezzo” ed
“Estate romana”. Tra gli altri ospiti: Michele Placido e Luca
Bigazzi con “Romanzo criminale”, Riccardo Milani e Paola Cortellesi
con “Scusate se esisto” e Roberto De Paolis che presenterà
insieme al cast “Cuori Puri”, a pochi passi dal set del film.
E ancora: Libero De Rienzo per la speciale presentazione di
“Sátántangó” di Béla Tarr, Pif
con “La mafia uccide solo d’estate”, Daniele Luchetti, Franco
Piersanti e Riccardo Tozzi per “Mio fratello è figlio
unico”, Daniele Vicari ed Isabella Ragonese con il loro “Sole
cuore amore” ed Emanuele Crialese per la presentazione di
“Respiro”.
Nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – L’alba del cinema”,
a Tor Sapienza e Ostia ci sarà l’occasione di vedere
sul grande schermo anche le opere di sedici autori under 35,
da Matteo Rovere a Irene Dionisio, che saranno presenti per
il consueto incontro con il pubblico.
Tutti i titoli in programma
saranno proiettati in versione originale con sottotitoli in
italiano, ad esclusione dei classici Disney e dei film di
Miyazaki.
“Vogliamo che questo progetto dia vita a luoghi in cui
trovino cittadinanza diverse idee di città e nuove
espressioni culturali, dove ci si possa porre delle domande
attraverso le quali costruire nuove prospettive, dove si possa
discutere e riflettere sul futuro delle città, sul
ruolo delle sale e dell’esercizio cinematografico, sulle politiche
sociali, culturali e giovanili, sull’integrazione e l’inclusione,
sulla lotta alla criminalità, sulle periferie urbane
dentro e ai margini delle città. Questa è la
nostra idea di attività culturale e sociale, capace
di stimolare la riflessione sul ruolo stesso della cultura
nel processo di crescita educativa, formativa e lavorativa
dei giovani, fondata su una progettualità partecipata,
attenta alle esigenze di tutti, su un 'conoscere facendo'
i cui frutti crescano nel tempo” concludono i ragazzi
riuniti da quattro anni nell’associazione Piccolo Cinema America.