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giugno 2018 - Lo scorso anno siamo andati vicini
ad un grandissimo risultato: con 1178 voti la Cervelletta
si è posizionata al terzo posto tra i monumenti
da salvare della città di Roma. Un gran bel risultato
ma che non ci ha permesso di aggiudicarci uno dei premi da
utilizzare per salvaguardare il casale storico. Perché
non riprovarci con maggiore impegno visto che firmare per
una buona causa non costa nulla? Potrebbe essere una scorciatoia
per realizzare quello che le istituzioni non riescono a fare
e si potrebbe invertire quel processo negativo che ha portato
all’abbandono di questo bene della comunità.
Anche quest'anno è iniziata la raccolta firme per i
"luoghi
del cuore" del F.A.I. Il Fondo Ambiente Italiano
(FAI) è nato da un forte desiderio di proteggere la
bellezza del nostro Paese, per tutelare luoghi speciali, che
tutto il mondo ci invidia, ma anche per dare valore a beni
minori troppo spesso dimenticati.
Per
questa iniziativa dei Luoghi del Cuore, il FAI e Intesa Sanpaolo
dopo ogni censimento mettono a disposizione un budget di 400.000
euro: una parte viene destinata ai primi tre classificati,
l’altra viene assegnata attraverso un bando a cui possono
partecipare tutti i luoghi con una soglia minima di voti.
Fino a oggi sono stati sostenuti interventi a favore di 92
luoghi d’arte e di natura in 17 regioni.
Per
ora sono stati raccolti pochi voti ma, sappiamo per certo,
che possiamo recuperare perché comitati, associazioni
e cittadini si stanno attivando per sostenere il più
importante luogo storico-naturalistico del tiburtino e patrimonio
di questa città. Prima fra tutti l'Associazione Vivere
a Colli Aniene che ha sempre mostrato un grande impegno verso
la tutela di questo monumento. Siamo certi che quest’anno
riusciremo a raddoppiare o, meglio ancora, a triplicare il
risultato precedente. Vogliamo provarci visto che
non costa nulla tranne un solo click dal tuo PC o smartphone?
Ecco
il link dove si può votare:
https://www.fondoambiente.it/luoghi/parco-e-casale-della-cervelletta?ldc
Arroccato
su una rupe tufacea a controllo delle antiche vie Collatina
e Prenestina e della Valle dell'Aniene, il complesso fortificato
della Cervelletta emerge con la sua alta torre medievale circondata
da massicci corpi di fabbrica. Secondi alcuni studiosi, il
toponimo sarebbe la corruzione del termine cervaretto(da cui
Cervarettae quindi Cervelletta), derivante dalla presenza
nel territorio di riserve di cervi. Altri invece ipotizzano
una derivazione dal latino acervus(cumulo) per la presenza
delle vicine cave romane (Tor Cervara), dove si creavano imponenti
cumuli dagli scarti di lavorazione ed estrazione del tufo.
La tenuta della Cervelletta era un vasto fondo medievale di
proprietà ecclesiastica, che fu prima del monastero
di S. Tommaso in Formis (bolla di Innocenzo III del 1202)
con la denominazione di Casale sancti loci, poi della Basilica
Lateranense ed in seguito della Basilica di S. Lorenzo fuori
le mura. Nel XVI secolo il fondo venne rilevato dalla famiglia
Sforza che lo tenne sino al 1628, quando venne acquistato
dal Cardinale Scipione Borghese; a questa famiglia si deve
la trasformazione del casale in elegante residenza di campagna
e lo sviluppo della sua parte produttiva. Proprio nel corso
del XVII secolo, nelle piante del Catasto Alessandrino, la
tenuta compare con il nome con cui è oggi nota di Casale
della Cervelletta. Nel 1835 il fondo passಠalla
famiglia Salviati, che realizzo' la bonifica del territorio
colpito dalla malaria. Il complesso della Cervelletta oggi
si presenta come una struttura composita, frutto di stratificazioni
secolari ed insieme delle trasformazioni funzionali che ha
subito: da sistema fortificato a centro direzionale di una
vasta tenuta agricola ed ancora a dimora signorile. La struttura
è costituita da un corpo centrale voluto dai Borghese,
il cui stemma di famiglia campeggiava sino al 1950 sulla finestra
centrale del piano superiore; l'accesso al casale avviene
attraverso un elegante portale che immette in un portico,
il quale a sua volta conduce agli ambienti residenziali e,
attraverso un cortile interno, agli spazi di servizio con
le stalle ed i fienili. Nel piano nobile è un salone
con camino, sul quale è dipinto lo stemma della famiglia
Salviati; degna di nota è anche l'ampia loggia coperta,
caratterizzata da due grandi aperture ad arco. La torre medievale
(XII sec.), coronata da merlatura guelfa, è di notevole
altezza (circa 30 metri) e presenta resti di feritoie e di
mensole di sostegno dei ballatoi, ad indicare l'originaria
funzione giurisdizionale e di vedetta. Una cappella dedicata
all'Assunta sorgeva invece dove oggi si trova la Chiesa di
S. Maria Immacolata, eretta nel 1911 su disegno del Marchese
Carlo Lepri. Oggi,dall'altura su cui si erge il complesso,è
possibile percepire il suo isolamento e l'assedio progressivo
degli edifici e dell'urbanizzazione moderna che minacciano
e modificano progressivamente il paesaggio antico, di cui
il casale rappresenta uno degli ultimi e precari testimoni.