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Dipingere le buche di giallo può essere un’iniziativa legittima ma non la soluzione

4 luglio 2018 - Parte dalla mamma di Elena Aubry, la 25enne morta su via Ostiense il 6 maggio scorso a causa di una buca stradale, l’idea di evidenziare le buche della capitale con una vernice gialla e subito questo punto di vista si diffonde sul web come un virus contagioso. Siamo certi che questo tipo di segnalazione “fai da te” possa essere un espediente per evitare qualche incidente ma può anche rappresentare un pericolo se la vernice usata rendesse l’asfalto più viscido e scivoloso. E comunque sconsigliamo di mettere in atto questo proposito perchè l'operazione, eseguita al centro di un carreggiata, potrebbe rappresentare un grosso rischio per l'incauto pittore. Con i dovuti accorgimenti, riteniamo legittima la vernice come forma di protesta verso chi, per motivi politici, non riesce a vedere le tante buche presenti nella nostra città. Una piccola o grande voragine circondata da un alone giallo risulterebbe maggiormente visibile anche per le imprese che devono assicurare la manutenzione della superficie asfaltata della città. Imprese che sono pagate per eseguire quel tipo di lavoro e che devono assicurare sicurezza ai cittadini. Ma ci sono altri percorsi per arrivare allo stesso risutato. Dobbiamo cambiare tutti una parte della nostra mentalità e iniziare a considerare l’ambiente che ci circonda come un’appendice della nostra proprietà. Se un vandalo viene ad imbrattare i muri della tua casa non ti giri dall’altra parte facendo finta di non vedere. Allo stesso modo dobbiamo comportarci quando siamo in strada e ci capita di osservare un teppista in azione sui beni della comunità. Per la presenza di una buca pericolosa in strada ci sono diversi strumenti per segnalare il problema, a partire dal nuovo Sistema unico di segnalazione di Roma Capitale, e se l’amministrazione o l’ufficio preposto non intervengono prontamente si assumono la responsabilità di quello che può accadere se un malcapitato motociclista ci finisce dentro e cade a terra. L’impegno civile deve partire da tutti noi e non deve essere delegato a poche singole persone. A volte cinque minuti del nostro tempo, per fare una ricerca ed inviare un’email, possono salvare una vita umana più di un bomboletta di vernice spray.

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