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luglio 2018 - Parte dalla mamma di Elena Aubry, la
25enne morta su via Ostiense il 6 maggio scorso a causa di
una buca stradale, l’idea di evidenziare le buche della capitale
con una vernice gialla e subito questo punto di vista si diffonde
sul web come un virus contagioso. Siamo certi che questo tipo
di segnalazione “fai da te” possa essere un espediente per
evitare qualche incidente ma può anche rappresentare
un pericolo se la vernice usata rendesse l’asfalto più
viscido e scivoloso. E comunque sconsigliamo di mettere in
atto questo proposito perchè l'operazione, eseguita
al centro di un carreggiata, potrebbe rappresentare un grosso
rischio per l'incauto pittore. Con i dovuti accorgimenti,
riteniamo legittima la vernice come forma di protesta verso
chi, per motivi politici, non riesce a vedere le tante buche
presenti nella nostra città. Una piccola o grande voragine
circondata da un alone giallo risulterebbe maggiormente visibile
anche per le imprese che devono assicurare la manutenzione
della superficie asfaltata della città. Imprese che
sono pagate per eseguire quel tipo di lavoro e che devono
assicurare sicurezza ai cittadini. Ma ci sono altri percorsi
per arrivare allo stesso risutato. Dobbiamo cambiare tutti
una parte della nostra mentalità e iniziare a considerare
l’ambiente che ci circonda come un’appendice della nostra
proprietà. Se un vandalo viene ad imbrattare i muri
della tua casa non ti giri dall’altra parte facendo finta
di non vedere. Allo stesso modo dobbiamo comportarci quando
siamo in strada e ci capita di osservare un teppista in azione
sui beni della comunità. Per la presenza di una buca
pericolosa in strada ci sono diversi strumenti per segnalare
il problema, a partire dal nuovo Sistema
unico di segnalazione di Roma Capitale, e se l’amministrazione
o l’ufficio preposto non intervengono prontamente si assumono
la responsabilità di quello che può accadere
se un malcapitato motociclista ci finisce dentro e cade a
terra. L’impegno civile deve partire da tutti noi e non deve
essere delegato a poche singole persone. A volte cinque minuti
del nostro tempo, per fare una ricerca ed inviare un’email,
possono salvare una vita umana più di un bomboletta
di vernice spray.