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luglio 2018 - Ieri sera, per il Cinema in Piazza
al Casale della Cervelletta, è stato presentato il
film "La mafia uccide solo d'estate" e per questo
evento è intervenuto nell’arena cinematografica estiva
Pierfrancesco Diliberto, regista, conduttore televisivo, scrittore,
sceneggiatore e attore, molto più conosciuto come PIF.
Anche lui, come Paola Cortellesi, Matteo Garrone e tanti altri
attori e registi ha voluto lasciare la sua firma a sostegno
del Parco e del Casale
della Cervelletta come Luogo del Cuore FAI.
Già oltre milleseicento persone hanno firmato
su sito del FAI o sul modulo cartaceo presso il box del Coordinamento
Uniti per la Cervelletta dimostrando come questo monumento
sia nel cuore e nella testa di tante persone del tiburtino.
Siamo certi che presto, tante altre firme dei residenti di
Colli Aniene, Tor Sapienza, Tiburtino III, San Basilio, Tor
Cervara, Ponte Mammolo e di tutto il tiburtino seguiranno
l’esempio di chi ha già dimostrato il proprio attaccamento
al Parco Naturale della Cervelletta e al suo Casale storico.
Per
firmare, il sistema più semplice, è quello di
farlo on-line collegandosi al sito del FAI
– I luoghi del Cuore e autenticarsi attraverso Facebook
o dopo una richiesta di iscrizione. Altrimenti vi potete recare
la sera di tutti i giorni di luglio presso “Il Cinema in Piazza”
dei Ragazzi del Cinema America nello spazio allestito sotto
il Casale della Cervelletta.
IL
COMITATO
Il
Comitato per la Salvaguardia del Casale della Cervelletta,
costituito
dalle associazioni “Vivere a Colli Aniene”, Coordinamento
Uniti per la Cervelletta e da cittadini attivi, è nato
a scopo temporaneo per tutelare e salvaguardare il Casale
Storico della Cervelletta e la sua Torre Medioevale e per
riportarlo in condizioni di sicurezza affinchè la comunità
possa riappropriarsi di un suo bene simbolo e storia del territorio.
BISOGNI
DEL LUOGO
La situazione, ampiamente documentata da autorevoli e in parte
recenti studi effettuati da due Facoltà di Architettura
delle Università di Roma 1 e Roma 3, è drammatica.
Lo stato attuale è di completo abbandono dei fabbricati,
che non sono mai stato oggetto di restauro né di manutenzione
ordinaria almeno dal 2001, anno in cui il Comune di Roma ne
è divenuto proprietario. Oggi il casale è chiuso
a causa di possibili crolli. Alcune parti del complesso, rimaste
senza tetto da molti anni, sono in uno stato ancora più
grave di degrado con crolli che interessano anche parti dei
solai rimasti scoperti.
IL
PARCO E IL CASALE DELLA CERVELLETTA
Arroccato
su una rupe tufacea a controllo delle antiche vie Collatina
e Prenestina e della Valle dell'Aniene, il complesso fortificato
della Cervelletta emerge con la sua alta torre medievale circondata
da massicci corpi di fabbrica. Secondi alcuni studiosi, il
toponimo sarebbe la corruzione del termine cervaretto(da cui
Cervarettae quindi Cervelletta), derivante dalla presenza
nel territorio di riserve di cervi. Altri invece ipotizzano
una derivazione dal latino acervus(cumulo) per la presenza
delle vicine cave romane (Tor Cervara), dove si creavano imponenti
cumuli dagli scarti di lavorazione ed estrazione del tufo.
La tenuta della Cervelletta era un vasto fondo medievale di
proprietà ecclesiastica, che fu prima del monastero
di S. Tommaso in Formis (bolla di Innocenzo III del 1202)
con la denominazione di Casale sancti loci, poi della Basilica
Lateranense ed in seguito della Basilica di S. Lorenzo fuori
le mura. Nel XVI secolo il fondo venne rilevato dalla famiglia
Sforza che lo tenne sino al 1628, quando venne acquistato
dal Cardinale Scipione Borghese; a questa famiglia si deve
la trasformazione del casale in elegante residenza di campagna
e lo sviluppo della sua parte produttiva. Proprio nel corso
del XVII secolo, nelle piante del Catasto Alessandrino, la
tenuta compare con il nome con cui è oggi nota di Casale
della Cervelletta. Nel 1835 il fondo passಠalla
famiglia Salviati, che realizzo' la bonifica del territorio
colpito dalla malaria. Il complesso della Cervelletta oggi
si presenta come una struttura composita, frutto di stratificazioni
secolari ed insieme delle trasformazioni funzionali che ha
subito: da sistema fortificato a centro direzionale di una
vasta tenuta agricola ed ancora a dimora signorile. La struttura
è costituita da un corpo centrale voluto dai Borghese,
il cui stemma di famiglia campeggiava sino al 1950 sulla finestra
centrale del piano superiore; l'accesso al casale avviene
attraverso un elegante portale che immette in un portico,
il quale a sua volta conduce agli ambienti residenziali e,
attraverso un cortile interno, agli spazi di servizio con
le stalle ed i fienili. Nel piano nobile è un salone
con camino, sul quale è dipinto lo stemma della famiglia
Salviati; degna di nota è anche l'ampia loggia coperta,
caratterizzata da due grandi aperture ad arco. La torre medievale
(XII sec.), coronata da merlatura guelfa, è di notevole
altezza (circa 30 metri) e presenta resti di feritoie e di
mensole di sostegno dei ballatoi, ad indicare l'originaria
funzione giurisdizionale e di vedetta. Una cappella dedicata
all'Assunta sorgeva invece dove oggi si trova la Chiesa di
S. Maria Immacolata, eretta nel 1911 su disegno del Marchese
Carlo Lepri. Oggi,dall'altura su cui si erge il complesso,è
possibile percepire il suo isolamento e l'assedio progressivo
degli edifici e dell'urbanizzazione moderna che minacciano
e modificano progressivamente il paesaggio antico, di cui
il casale rappresenta uno degli ultimi e precari testimoni.