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Per non dimenticare – Ricordo di Tullio Scatena a due anni dalla scomparsa

8 luglio 2018 - Ci sono persone che rimangono nei nostri cuori anche a distanza di tempo dalla loro scomparsa. Ci sono persone che non si possono dimenticare per quanto hanno fatto per la loro comunità. Ci sono persone che riescono a regalarti un momento felice, strappandoti qualche risata e tanto buonumore e allegria, facendoti riporre nel cassetto un po’ di malumore. Tullio era una di queste persone, per questo vogliamo continuare a ricordarlo come lo conoscevamo sul palcoscenico e nel quartiere. Due anni fa ci ha lasciato per sempre ma nella nostra memoria resterà all’infinito l’immagine di quel sorriso amaro che portava come una maschera sul palcoscenico e, a volte, fuori di esso. Una brutta malattia lo ha consumato velocemente ma non è riuscita a cancellare quell’allegria che lo ha accompagnato nella vita.
Quest’anno abbiamo visto riproporre più volte una sua commedia riproposta da un’altra compagnia del nostro territorio. Tullio, se avesse potuto assistere a queste rappresentazioni, ne sarebbe rimasto lusingato, e avrebbe commentato con una delle sue spontanee e sagaci battute.
Tullio dei Guitti di Colli Aniene, oltre che attore protagonista, è stato autore di commedie brillanti, ispirate dai fatti della vita, che ci hanno fatto riflettere su problemi sociali e drammi della povertà. Utilizzando l’arte teatrale riusciva a trasmettere messaggi importanti e seri attraverso la battuta comica e la risata. La spontaneità era la sua dote più rilevante che incantava gli spettatori e li coinvolgeva nelle storie partorite dalla sua prolifica testa. Ha riportato sul palcoscenico la romanità antica e mai volgare, in uno stile di vita che aiuta ad affrontare con ironia e comicità i grandi temi sociali e familiari dei nostri giorni. Più volte l’ho paragonato a celebri commediografi e sono certo che i suoi testi, un giorno, saranno mostrati a platee importanti. Trovava tra la gente l’ispirazione per i testi delle sue commedie, nei loro discorsi, al mercato, nei bar, in qualsiasi altro luogo dove Tullio potesse ricavare spunti e temi di interesse raccogliendoli in situazioni paradossali.

Ciao Tullio, amico mio, Riposa in pace!


Alcune delle sue opere che ancora ricordiamo con piacere:

È robba da matti!” - In questo lavoro l’autore mette in correlazione il livello di inquinamento urbano e la follia umana giungendo alla tesi paradossale che il primo sia conseguenza dell’altro. Si tratta logicamente di una “follia anomala”, che non ha nulla di normale, e sembra condizionare soprattutto i nostri governanti con i loro provvedimenti e le tasse demenziali.

Uno spicchio di Paradiso” - Due atti all’insegna del buon umore che portano lo spettatore a riflettere sui danni che stiamo portando al nostro pianeta in termini di inquinamento per i quali nemmeno i “marziani” hanno il coraggio di avvicinarsi a questo pianeta puzzolente. Ambientato in un bar di Piazza dei Miracoli dove i frequentatori abituali assistono ad un miracolo di “Giggetto”, chiamatelo come vi pare ma è sempre Lui, che infonde nuove speranze di sopravvivenza.

"Il vento della vita" - l'autore mette in evidenza l'imprevedibilità della vita paragonando il destino al vento che, a volte, non sempre soffia nella direzione che vorremmo, sospingendoci in situazioni nelle quali non avremmo mai immaginato di trovarci. In sintesi...mai dire mai!...

C’è scappato er morto!” - La trama è incentrata sulle vicissitudini familiari di gente semplice e povera che cerca di sbarcare il lunario in questo grave momento di crisi economica che sta attraversando il nostro paese, contando sulla pensione sicura del nonno. Una storia dal finale sorprendente e paradossale che mette in evidenza l’ormai “vitale” importanza dei genitori nell’ambito della famiglia. Per dirla in parole povere, dal dopoguerra in poi, le generazioni sono sempre state autosufficienti ma oggi non è più così: se un giovane ha un padre e una madre pensionati INPS è fortunato, se poi ha pure un nonno e una nonna con la pensione è Superfortunato!

Tutti sul tetto” – E’ stato il cavallo di battaglia di Tullio. L’autore mette di fronte un padre ed una figlia in uno scontro generazionale ambientato nei giorni nostri.

"Caro Babbo Natale..." - Una commedia divertente in cui la trama, oltre a far sorridere, stimola tanti spunti di riflessione su temi di attualità.

Che fate a Natale?” – l’autore mette in evidenza i primi sintomi della solitudine inevitabili con l'età che avanza.

E per chi vorrà rivedere una sua esibizione potrà farlo attraverso questo link: “Herp!”.

Chiudiamo con le parole di Tullio che ogni volta ci ricordava le difficoltà per chi vuole fare arte nel nostro territorio: “Uno spazio, un po’ di gente … e per il resto non chiediamo niente!”

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