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Tornano gli incontri di “Uniti per la Cervelletta” per ricordare la storia del nostro territorio

22 settembre 2018 - Un incontro impegnativo: “ La mal’aria di Roma: Angelo Celli e Anna Fraentzel ”. Un tema ostico, personaggi che la “memoria corta ” della società non ricorda. Ma i relatori hanno saputo affascinare e coinvolgere un pubblico numeroso e attento. È successo alla biblioteca Vaccheria Nardi, venerdì 21 settembre. Due ore fitte di informazioni e racconti; nella bella sala della biblioteca dominava lo striscione della associazione “Uniti per la Cervelletta ” che tanto si sta spendendo per la salvaguardia, il recupero e l’utilizzo sociale del Casale della Cervelletta, il più importante bene storico e culturale del IV Municipio. Dopo tre incontri svolti tra maggio e luglio durante i quali architetti, ingegneri, docenti universitari hanno raccontato la storia costruttiva del Casale e i possibili progetti di restauro, i successivi incontri in programma promossi dall’ associazione presenteranno le vicende e i personaggi che hanno attraversato il Casale e che lo rendono patrimonio della storia e della cultura della città di Roma. Come ricordato dai relatori, alla fine dell’’800 l’Agro romano era una palude desolata, devastata dalla malaria: una malattia tra le più terribili che ancora oggi interessa milioni di persone nel mondo (216 milioni di ammalati e 45. 000 morti). Il dott. Francesco Silvestrini, ricercatore dell’Istituto Superiore della Sanità, ha affrontato il tema della storia della malaria, ne ha spiegato la patologia e i meccanismi di contagio con un ben congegnato excursus attraverso i secoli. Con l’ausilio di slides (carta della malaria del 1882, tabelle statistiche, ecc. ) ha raccontato la drammatica realtà che fino all’inizio del ‘900 coinvolgeva l’Italia e in particolare alcune regioni. Ben evidenziata la grave diffusione della malattia nella fascia tirrenica del Lazio, Toscana e Campania. Egli ha inoltre illustrato le figure di importanti scienziati (Grassi, Marchiafava, Bignami e altri) che hanno contribuito significativamente con la loro ricerca e sperimentazione sulla malaria ed in particolare di Angelo Celli (professore di igiene, malariologo, sociologo, parlamentare) che proprio al Casale della Cervelletta installò la prima stazione sperimentale contro la malaria. Questi contribuì significativamente a sconfiggere la malaria sia attraverso la somministrazione preventiva di chinino che praticò egli stesso con l’aiuto della sua compagna Anna Fraentzel, ma anche con la proposta di introdurre il chinino di Stato, che divenne legge nel 1895. Il dott. Silvestrini ha percorso la storia dell’Istituto Superiore di Sanità dalla sua nascita (1934) della sua evoluzione e della realtà attuale ed ha invitato a visitarne il museo recentemente riorganizzato in termini multimediali. In seguito, l’intervento del prof. Marcello Teodonio, docente di Letteratura presso l’Università di Tor Vergata, ha trascinato l’emozione del pubblico con il racconto sulle misere condizioni dei pochi abitanti dell’Agro romano, sullo sfruttamento dei bifolchi, dei monelli, dei guitti che andavano a lavorare nelle malsane campagne di Roma. Abbellendo la propria narrazione con poesie del Belli, passi di G. Verga e la lettura di un testo del Celli , il prof. Teodonio ha raccontato come la malaria fiaccava la vita, il lavoro, l’agricoltura, l’economia di una Roma troppo feudale e papalina anche ben dopo l’Unità d’Italia. Ha descritto la figura di Angelo Celli “il più insigne degli igienisti” del XIX secolo che fu anche e soprattutto uomo che seppe unire in maniera esemplare il rigore scientifico con l’impegno umano, civile e democratico. Angelo Celli, professore d’igiene all’Università di Roma fu deputato al Parlamento del Regno (1892 –1913) esercitò il suo mandato politico per difendere i diritti delle classi popolari, proponendo e battendosi per fare approvare una serie di leggi a carattere sociale riguardanti le condizioni di lavoro delle donne e dei fanciulli, le casse di maternità, gli infortuni sul lavoro, le pensioni dei maestri e dei medici condotti, la lotta alla malaria. Entrambi i relatori hanno sottolineato come un intervento sanitario, per produrre effetti positivi, deve usufruire di adeguate campagne culturali e ambientali.
Non meno suggestiva la storia di Anna Fraentzel della quale ricorre il 28 settembre il 60° anniversario della morte. Donna con la passione per la medicina, fu per necessità infermiera e trasferitasi a Roma dedicò la sua vita alla lotta contro la malaria, assistendo il prof Celli (che sposerà) nella cura degli ammalati al Casale della Cervelletta e nell’Agro romano. La sua personalità fu caratterizzata da una visione ampia ed anticipatrice dei problemi sociali ed economici, partecipe di azioni concrete a favore della condizione della donna (associazione di mutuo soccorso femminile, cucina sociale, assistenza sanitaria gratuita). Dopo aver avviato una scuola per i figli dei guitti alla Cervelletta, propose all'Unione femminile l'istituzione di scuole estive e serali nell'Agro romano per garantire l’alfabetizzazione della popolazione contadina. Nacquero così le scuole contadine di cui fu presidente per moltissimi anni e che vide la collaborazione di importanti intellettuali (Aleramo, Gambellotti, Cena, ecc.). Per il suo impegno nell’ istruzione e formazione delle infermiere istituì e diresse una scuola per infermieri a Roma. Il saluto finale del rappresentante di Uniti per la Cervelletta rende bene lo spirito di questo bel seminario: “Nei nostri quartieri ci si vive, ci si lavora per anni; poi all’improvviso si scoprono storie e personaggi straordinari che hanno camminato i tuoi stessi passi e per le stesse strade. Ed è allora che il quartiere , il territorio, gli spazi verdi diventano più importanti, più belli. Non solo: senti che la periferia ridiventa Roma , che la storia e la cultura che hanno fatto grande e bella questa città è sotto casa tua.

Antonio Barcella
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