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ottobre 2018 - Giunta alla sua undicesima edizione,
l’indagine, presentata dal presidente Carlo Sgandurra (Agenzia
per il controllo e la qualità dei servizi pubblici
locali di Roma Capitale), fornisce una mappa dettagliata della
qualità della vita a Roma, dimostrando la stretta connessione
che esiste tra il livello dell’offerta dei servizi pubblici
locali e la qualità della vita, percepita e vissuta,
dai cittadini. Ne emerge il ritratto di una città ferma,
sul cui sfondo, dal centro alla periferia, dentro e fuori
il raccordo anulare, i romani esprimono giudizi critici soprattutto
sul sistema dei trasporti e sulla raccolta dei rifiuti. Si
ritengono più soddisfatti, invece, dei servizi culturali,
delle farmacie comunali e del servizio idrico.
Una
capitale con la media del cinque
Il voto medio attribuito dai romani alla qualità della
vita nella capitale nel 2018 è 5,3 (quasi due punti
sotto la media nazionale), un dato in lieve crescita dopo
il minimo di 5,1 toccato nella primavera del 2016 (figura
1 dell’allegato). La percezione e la valutazione dei cittadini
presentano oscillazioni minime, sia tra un municipio e l’altro,
sia dal centro alla periferia, per cui la lettura territoriale
non fornisce un quadro molto differenziato ma delinea un trasversale
e generale malcontento. Tutte le valutazioni sono al di sotto
della sufficienza, con una lieve flessione tra i residenti
della periferia esterna al grande raccordo anulare (5,26).
La situazione del IV Municipio (Tiburtino)
Nel IV Municipio la popolazione residente attribuisce una
valutazione media di 5,49 per qualità di vita. Il peggiore
valore superato solo dal VI Municipio (5,00). La criticità
più importante rilevata dai cittadini è sui
servizi essenziali quali il trasporto pubblico e la raccolta
dei rifiuti. La scarsa qualità del Trasporto Pubblico
Locale di superficie (Bus e tram) è denunciata significativamente
con una valutazione di 4,2 mentre il servizio di metropolitana
è tuttora un’area critica (5,6). Ancora più
significativa, ma ampiamente preventivabile, la bocciatura
della raccolta rifiuti con un voto di 3,7 e la pulizia delle
strade con il valore di 3,5. I municipi dove i cittadini sono
più soddisfatti della propria zona si trovano principalmente
nella metà SUD-OVEST della città.
La
classifica dei servizi nel giudizio dei romani
Dei diciotto servizi pubblici locali presi in esame (pulizia
urbana, rifiuti, trasporti, mobilità, taxi, illuminazione,
parchi e verde pubblico, bioparco, asili nido, farmacie comunali,
servizi alla persona, servizi idrici, servizi cimiteriali,
sedi espositive, spettacoli e biblioteche comunali) soltanto
undici risultano sufficienti o più che sufficienti
nelle valutazioni dei cittadini (figura 3). Nella parte alta
della classifica si posizionano i servizi culturali e il servizio
idrico, con il Palaexpo al primo posto (7,7), seguito dall’Auditorium
(7,6), dall’acqua potabile (7,5), dai Musei comunali (7,4)
e dalle biblioteche comunali (7). Fanalino di coda restano
autobus e tram (4,4), raccolta dei rifiuti (3,8) e pulizia
delle strade (3,5). Il voto medio, tuttavia, è quasi
sufficiente (5,9) e registra un primo lieve miglioramento
dopo un periodo di diminuzione iniziato nel 2011.
Tra i servizi universali, il servizio idrico, nonostante resti
uno di quelli valutati più favorevolmente, ha seguito
nel corso dell’ultimo decennio un continuo declino, mentre
la percezione collettiva degli altri tre servizi (illuminazione,
igiene urbana, raccolta rifiuti) ha registrato un miglioramento
fino al biennio 2011/2012, cui è seguito un peggioramento:
lieve per l’illuminazione, più deciso per i servizi
di igiene urbana e raccolta rifiuti. Tale peggioramento, probabilmente,
deve essere imputato ai disagi seguiti alla chiusura della
discarica di Malagrotta, non essendo stata ancora predisposta
un’adeguata impiantistica alternativa. Tuttavia dal 2018 si
registra un momento di lieve ripresa.
Per quanto riguarda trasporti e mobilità, emergono
due servizi complessivamente sufficienti (taxi e metro) e
due (autobus e strisce blu) percepiti più criticamente.
All’interno del comparto sociale, le farmacie comunali sono
il servizio ritenuto più soddisfacente, in miglioramento
dal 2014. Gli asili nido rimangono nella sufficienza mentre
i servizi sociali dei municipi, dopo un periodo di miglioramento,
sono di nuovo andati calando e non raggiungono la sufficienza.
Il settore cultura e tempo libero, infine, è quello
che raccoglie solo valutazioni più che sufficienti,
nonostante la valutazione dei parchi e delle ville storiche
nel 2018 abbia avuto solo un 6, seguendo un continuo peggioramento
dal 2012.
La
raccolta rifiuti e igiene urbana municipio per municipio
Le aree più problematiche rispetto all’igiene urbana
e alla raccolta rifiuti (i due settori bocciati dai romani
con i voti più bassi) si trovano ad est e a nord della
città. La valutazione più negativa è
quella espressa dai residenti del municipio VI, proprio nella
periferia est, nonostante in giugno sia stato avviato il nuovo
sistema di raccolta differenziata porta a porta.
Riguardo alla pulizia stradale, il servizio è ritenuto
particolarmente inefficiente nel municipio VI dall’82% dei
residenti, nel municipio II (Flaminio, Parioli, San Lorenzo,
Nomentano) dall’80% e nel municipio IX (Eur, Laurentino) dal
79%. Solo l’8% dei romani non rileva alcuna criticità
e solo nei municipi III e VIII i soddisfatti superano l’11%.
Per la raccolta rifiuti, i municipi più scontenti del
servizio sono il VI, con il 77% di cittadini insoddisfatti,
e il XIV (Trionfale, Primavalle) con il 76%, mentre il X è
il meno critico, sia sotto questo aspetto, sia rispetto alla
situazione generale. In questo territorio, infatti, gli utenti
che non rilevano alcun problema sono il 18%, contro una media
cittadina del 10%.
Vale la pena notare, infine, che il rischio igienico sanitario
preoccupa solo il 5,7% dei romani per la pulizia e solo il
4,4% per la raccolta dei rifiuti, anche se nel municipio XV
(Giustiniana, Labaro, La Storta) tali percentuali salgono
rispettivamente all’8,4% e al 7,0%.
Il
servizio dei trasporti municipio per municipio
Il voto medio per il servizio autobus e tram, terz’ultimo
nella classifica, è 4,4. Il municipio più scontento
è il IX dove il voto attribuito dai cittadini è
4,1. Lo segue il XIV e poi il II, il IV e il XII (figura 18).
In queste zone la criticità principale denunciata è
la qualità del servizio in termini di efficacia (puntualità,
affollamento, pulizia), che risulta più problematica
rispetto alla media romana. Il servizio di metropolitana e
ferrovia urbana, invece, è giudicato più positivamente
di quello di superficie e, in effetti, i quattro municipi
periferici serviti dalle linee A e C (VII, XIII, VI e XIV)
esprimono tutti una sufficienza piena, mentre le maggiori
criticità provengono, non tanto dai municipi dove il
servizio su ferro non è presente, ma da quelli serviti
dalla linea B e dalla Roma Lido. I più scontenti sono
infatti i residenti dei municipi IV, IX e X, con percentuali
di criticità nettamente superiori alla media.
Conclusioni
“Nonostante un lieve miglioramento rispetto all’anno precedente
- ha affermato il presidente dell’Agenzia Carlo Sgandurra
- l’analisi dei dati sulla qualità della vita, determinata
e condizionata dalla qualità dei servizi pubblici,
restituisce un’immagine critica e statica della città
soprattutto rispetto alle sfide urbanistiche, demografiche
ed economiche che Roma dovrà affrontare per riposizionarsi
tra le grandi capitali internazionali. E l’efficienza dei
servizi è una leva fondamentale per vincere queste
sfide e non restare ai margini del cambiamento”.
“Viviamo nel secolo delle città e saranno le città
a guidare lo sviluppo del futuro prossimo delle nazioni. I
nuovi modelli di competizione hanno dimostrato che la competizione
economica si è trasformata da competizione fra imprese
a una competizione fra sistemi territoriali. Questo significa
che le amministrazioni delle aree metropolitane sono chiamate
ad esercitare un ruolo ben più importante rispetto
al passato per assicurare efficienza e qualità della
vita, crescita e competitività”.
“E a Roma, in particolare, occorre non solo un’agenda di sviluppo
urbano, ma anche un progetto dedicato alla pubblica amministrazione,
a cominciare da quella capitolina – che ridisegni i modelli
organizzativi degli uffici e dei servizi pubblici – e a seguire
e più in generale, un piano necessario a semplificare
il sistema burocratico e a ridefinire la governance dei livelli
istituzionali: municipi, città metropolitana, regione
e Stato centrale, creando un raccordo con gli altri Enti territoriali”.
“La via dello sviluppo passa attraverso l’efficacia dei servizi
e l'efficienza della PA ed è da questi presupposti
che puó partire il cambiamento e Roma dovrebbe legittimamente
ambire a guidarlo, anche per il sistema territoriale di cui
fa parte”.
Antonio
Barcella
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