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ottobre 2018 - Molti di voi si saranno interrogati
in merito ai bandoni elettorali installati da alcuni giorni
sulle strade del nostro quartiere e nel resto di Roma e si
saranno chiesti di quale tipo di consultazione si tratti.
La comunicazione a riguardo è stata del tutto inesistente
e vi anticipo che ben pochi manifesti verranno affissi per
orientare il voto perché ormai lo strumento popolare
del referendum, purtroppo, ha perso gran parte del suo significato
e, in questo caso, al di là di qualsiasi risultato
uscisse dall’urna sarà comunque la Giunta Comunale
a decidere in merito alle azioni da intraprendere. L’11 novembre
i cittadini romani saranno chiamati a esprimere un loro parere
sul destino di ATAC, l’azienda per la mobilità di Roma
Capitale. Anche in caso di una larga vittoria del “sì”
il risultato della consultazione non avrà effetti diretti,
trattandosi di un referendum consultivo. Se vincesse il “sì”
comunque l’amministrazione comunale dovrebbe tenere conto
delle richieste avanzate dai cittadini per aprire un dibattito
sulla messa a gara il servizio dei trasporti della capitale.
Il referendum sarà valido se il quorum supererà
il 33 per cento degli aventi diritti al voto, a differenza
di quello abrogativo in cui occorre la maggioranza assoluta
degli aventi diritto.
In una metropoli che funzionasse a dovere basterebbero i risultati
dell’indagine
sulla qualità della vita nella Capitale, dove il
trasporto pubblico locale è stato irrimediabilmente
bocciato dai residenti della città, per comprendere
che occorre modificare qualcosa per un servizio che fa acqua
da tutte le parti. Non servirebbe una consultazione popolare
per tentare di sistemare un servizio essenziale per la città.
Invece la passività amministrativa della capitale va
stimolata continuamente e ben vengano queste forme di consultazione
diretta per confermare quello che i cittadini hanno già
espresso con rabbia.
L’11
novembre 2018 saremo chiamati ad esprimerci in merito alle
seguenti questioni:
Quesito
n. 1
“Volete voi che Roma Capitale affidi tutti i servizi relativi
al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero
su gomma e rotaia mediante gare pubbliche, anche ad una pluralità
di gestori e garantendo forme di concorrenza comparativa,
nel rispetto della disciplina vigente a tutela della salvaguardia
e della ricollocazione dei lavoratori nella fase di ristrutturazione
del servizio?”
Quesito
n. 2
“Volete voi che Roma Capitale, fermi restando i servizi
relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo
ovvero su gomma e rotaia comunque affidati, favorisca e promuova
altresì l’esercizio di trasporti collettivi non di
linea in ambito locale a imprese operanti in concorrenza?”
Antonio
Barcella
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