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ottobre 2018 - Chiamatelo nubifragio o bomba d’acqua,
tanto il risultato non cambia: allagamenti in tutta la città,
interruzioni di corrente elettrica in tanti quartieri, stazioni
metro chiuse, macchine bloccate in fiumi d’acqua e la grandine
che ha imbiancato le strade e creato blocchi di ghiaccio enormi.
Tutto questo è il risultato di una forte pioggia, grandine
e vento che ha colpito Roma verso le 19,40 di ieri. La situazione
di Roma Est era drammatica: quasi un metro d’acqua in alcuni
punti di viale Palmiro Togliatti, fiumi d’acqua da Portonaccio
fino all’estrema periferia del tiburtino che hanno messo a
dura prova le condotte di raccolta delle acque. Del resto
se viene pressoché abbandonata la manutenzione del
territorio questo è l’unico risultato che ci si può
attendere. Caditoie e tombini sono in una situazione critica:
tantissimi sono quelli ostruiti dalla vegetazione e dal fango
e i Municipi della città sembrano disinteressarsi di
quanto accade sul proprio territorio. Qualcuno obietterà
che si è trattato di un evento straordinario. Difficile
sostenerlo visto quanto accade in ogni parte d’Italia a causa
dei cambiamenti climatici. È uno scenario al quale
dovremo abituarci mettendo in campo le misure giuste per fronteggiarlo.
Questa
mattina alcune scuole del quartiere sono rimaste chiuse per
via di allagamenti e infiltrazioni d'acqua aumentando il disagio
dei genitori che non hanno potuto lasciare i bambini per recarsi
sui luoghi di lavoro.
Antonio
Barcella
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